venerdì 7 marzo 2014

Recensione "La Mennulara" di Simonetta Agnello Hornby

Titolo: La Mennulara
Autore: Simonetta Agnello Hornby
Pagine: 209
Anno di pubblicazione: 2007 (prima pubblicazione 2003)
Editore: Feltrinelli
Isbn: 9788807817946
Prezzo di copertina: 7,50 €


Trama: Un racconto che si muove a spirale intorno alla figura di Maria Rosalia Inzerillo, conosciuta come "la Mennulara". Ora è morta e tutto il paese di Roccacolomba si chiede chi è stata davvero. Tutti ne parlano, tutti hanno in qualche modo avuto a che fare con lei, tutti sanno e non sanno, c'è chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine se non con venerazione. Ne parlano soprattutto gli Alfallipe, del cui patrimonio la Mennulara è stata sempre oculata amministratrice. Le voci che rimbalzano dal passìo serale alle portinerie ingigantiscono e intorbidano le trame di quella donna che rabbia, passione, intelligenza hanno portato così in alto da tenere in pugno una famiglia di proprietari terrieri, un boss mafioso, un intero paese.

Voto:



Romanzo che si snoda in una settimana e mezza, sullo sfondo della Sicilia dei primi anni '60. 
I protagonisti sono la Mennulara, domestica e amministratrice della famiglia Alfallipe, nella quale troviamo: 
  • il capofamiglia Orazio, donnaiolo e ricco padrone che spende e spande per i suoi tanti e temporanei passatempi, 
  • la moglie Adriana, brava donna, ma cieca ai mille tradimenti del marito, probabilmente perché ha pochissima esperienza del mondo e non vede malignità negli altri, 
  • i figli Lilla, Gianni e Carmela, senza spina dorsale, arroganti, con matrimoni non molto riusciti e poco, se non nullo, rispetto verso la madre.
Muore il capofamiglia Orazio e pochi anni dopo gli succede la Mennulara. I figli di casa Alfellipe, che nel frattempo si sono trasferiti altrove (tranne Carmela, sposata col violento Massimo Leone) si ritrovano a casa della madre e si aspettano il lascito della Mennulara, detta da loro anche Mennù: infatti la donna aveva come parenti solo due nipoti, ma considerava gli Alfellipe come propria famiglia. Inoltre, per quel poco (o tanto) che i giovani Alfellipe si aspettano come lascito, lo vogliono, perché sospettano che la donna abbia messo un bel gruzzoletto da parte. 
Seguiranno tanti eventi, a volte tragici e a volte pericolosi, che porteranno allo sfasciamento definitivo della famiglia, già gravemente fratturata prima della morte di Mennù, che aveva provato molte volte a farla risanare.

Il romanzo è un affresco delle famiglie benestanti dell'epoca, dell'approccio che tenevano nei confronti della servitù e anche, in poca parte, della mafia.
Il romanzo della Hornby è ricco di personaggi, chi più, chi meno importante, ma che donano sempre un contributo alla ricostruzione della storia della Mennulara. 
Si assiste al cuttìgghiu, allo spettegolare, del paese. Dal classico portinaio, al bottegaio, alle domestiche, chiunque, si sa, in un paese piccolo sparla di tutto e di tutti. Soprattutto quando molte cose non si sanno e certi avvenimenti sono strani...o ghiotti per i pettegoli!
Chi era la Mennulara? Solo la domestica e amministratrice di casa Alfellipe o molto di più? E perché al suo funerale ha preso parte, anche se brevemente, il capomafia di zona, don Vincenzo Ancona? La Mennulara, in conclusione, era donna tinta o brava fimmina? Mille interrogativi che la gente del paese prova a sbrogliare, sviscerare, finché non rimane più nulla da dire e se ne stanca, preferendo dimenticare e passare a pettegolezzi più recenti e allettanti. 
Tranne alcuni personaggi, che sanno o sanno poco e che non divulgano, per tante ragioni diverse: chi per affetto verso Mennù, chi per affetto di altri, chi per onore.

Insomma, se siete da sempre intrigati dai mille misteri della Sicilia (e maCari siete fan di Camilleri) è il romanzo adatto a voi. Altrimenti, è un libro che consiglio comunque: mi è piaciuto veramente molto, fino a una settimana fa probabilmente non avrei nemmeno pensato di leggerlo. È un pò giallo, un pò romanzo, un pò storico, è il risultato di un buon mix.

È, inoltre, il primo di una trilogia di storie siciliane scritte dalla Hornby, anche se si possono leggere indipendentemente senza nessun problema, anche perché sono ambientati in diversi periodi storici.


Ho già La zia Marchesa che mi guarda dalla libreria, ve lo dico! :D

Ilaria

2 commenti:

  1. Di questa autrice non ho mai letto nulla, anche se mi sono sempre ripromessa di farlo, prima o poi :) La tua recensione mi ha incuriosito parecchio, magari quando avrò smaltito un po' di letture gli darò un'opportunità :)

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    1. E' una buona idea! ;) Anche perchè si legge abbastanza in fretta, la puoi infilare anche con altre letture! :)

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