venerdì 30 maggio 2014

Recensione "La storia di una bottega" di Amy Levy

Buongiorno gente!!^^
Dopo una settimana di assenza dalla blogsfera, causa impegni da scrutatore (datemi retta, se mai vi capitasse di ricevere la nomina, rifiutate!!!!!), torno in vita con una nuova recensione! Il primo libro comprato al Salone di Torino!!
A voi... ^^

Titolo: La storia di una bottega
Autore: Amy Levy
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2013
Editore: Jo March
ISBN: 9788890607677
Prezzo di copertina: € 12,00

Trama: Nella Londra di fine Ottocento, le giovani sorelle Lorimer perdono improvvisamente il padre e finiscono sul lastrico. Rifiutandosi di accettare un destino che le vedrebbe divise tra i vari familiari che si sono offerti di dar loro ospitalità e protezione, scelgono di restare insieme e di sopravvivere con le loro forze: fra lo sgomento generale, si trasferiscono nell’affollata e viva Baker Street, nel centro di Londra, e aprono una bottega di fotografia. Lacerate dai dubbi, sballottate dai colpi della fortuna, eppure appassionate e tenaci, Gertrude, Lucy, Phyllis e Fanny cercano di resistere alle privazioni e di conquistarsi uno spazio nella società, difendendo un'indipendenza per nulla scontata nella tarda età vittoriana. Nel 1888, Amy Levy realizza un originale e raffinato ritratto di donne emancipate e moderne, utilizzando una metafora assolutamente calzante, quella della tecnica fotografica. Come la fotografia imprime, con leggi e codici del tutto nuovi, la realtà, stravolgendo per sempre l’arte e il concetto di immagine; nella stessa misura, le quattro protagoniste rivolgono uno sguardo più genuino alla vita, incarnando una donna, al contempo idealista e concreta, che annuncia il mutamento rapido e inarrestabile della condizione femminile alle porte del ventesimo secolo.
Voto:

Amy Levy nasce a Londra nel 1861 da una famiglia borghese di religione ebraica. Fin da subito esibisce la sua passione letteraria, aiutata anche da una famiglia che vede di buon occhio l'istruzione per le donne, già all'età di unidici anni pubblica una rivista con i fratelli "The Poplar Club Journal", e a tredici pubblica il suo primo componimento poetico "The Ballad of Ida Grey". Viene iscritta prima alla "High School for Girls" di Brighton dove sviluppa ideali femministi e successivamente al Newham College di Cambridge dove diventa la prima studentessa ebrea nella storia dell'istituzione, ma lo lascerà alla fine del primo anno a causa di problemi di inserimento. Per tutta la durata della sua breve vita continuerà a pubblicare poesie, racconti e saggi ma la sua opera più importante sarà "The romance of a
Shop", pubblicato nel 1888. L'autrice muore suicida a Londra solamente un anno dopo, nel 1889, nella casa di famiglia; la Levy ha sofferto di depressione sin dalla tenera età, ma l'angoscia che negli ultimi anni si è creata a causa anche dell' instabile situazione sentimentale, non ha fatto che peggiorare la grave malattia. (Si parla di una storia finita con la poetessa Dorothy Blomfield, conosciuta tramite la scrittrice Vernon Lee un paio di anni prima, durante i suoi viaggi in Italia.)
Nel 1890 Oscar Wilde scrisse un necrologio in onore della scrittrice sulla rivista "The Woman's World".

Ho deciso di cominciare con qualche piccola nota biografica dell'autrice perchè alcuni aspetti della sua vita si possono riscontrare nel libro e perchè la Levy è un'autrice poco conosciuta e pubblicata in Italia. (Io ammetto di non averla mai sentita prima che la Jo March la pubblicasse)
"La storia di una bottega" è  la storia di quattro sorelle:
Fanny, Gertrude, Lucy e Phillis, tutte con personalità completamente diverse: Fanny è la più grande, sorellastra delle altre tre, è la figura più "vittoriana" delle quattro, molto legata alle convinzioni del tempo, accetta con fatica la nuova situazione occupandosi esclusivamente della casa, insomma come dice Lucy "non è al passo con i tempi"; Gertrude, la sorella con più spessore e con più spazio all'interno del libro, è la personalità più interessante, la "capo-famiglia" non bellissima ma con un viso molto espressivo, ha un carattere deciso e forte, prende in mano la situazione quando le cose di complicano, sempre consultando le sorelle, mai si lascia prendere dal panico o dallo sconforto; Lucy è la sorella a cui è maggiormente legata "Gerty", l'ho trovata pacata, gentile e tranquilla (anche se un po' troppo per i miei gusti), rimane, a parer mio, un po' sullo sfondo anche se è partecipe della storia d'amore più sentita del libro; Phillis, infine, è la sorellina più piccola, bellissima e con un carattere tutto peperino è forse quella con la mente proiettata più al futuro e alle novità, un po' superficiale viene adulata da tutti creando anche spiacevoli situazioni.

Le quattro sorelle devono prendere una decisione dopo l'improvvisa morte del padre: dividersi ed essere ospitate da diversi parenti, o trasferirsi, e aprire un'attività che tutte loro amano??!!
La risposta è ovvia: a dispetto di tutto, nonostante le rimostranze di Fanny e il disaccordo di Zia Caroline (la tipica donna di epoca vittoriana) le ragazze aprono una bottega fotografica. Così viviamo le loro avventure, le vediamo infrangere le regole della società, uscendo dal negozio sole, ricevendo in casa clienti uomini, e soprattutto creandosi una indipendenza economica. Ma le vediamo anche fare nuove conoscenze, entrare nel mondo eccentrico di artisti e letterati, abbandonando vecchie amicizie per trovarne di nuove e interessanti, le vediamo reagire alla nuova realtà in maniera diversa.
Tra i nuovi personaggi mi piace ricordare Frank Jermyn, un uomo di saldi principi, gentile e altruista, e Sydney Darrell, "l'antagonista" della storia, l'artista eccentrico che si innamora di una delle protagonista. 

Il libro mi è piaciuto ma non quanto speravo, insomma mi aspettavo un bel "5 stelline" e invece la narrazione non mi ha preso del tutto, non ho trovato lo stile della Levy così scorrevole e inoltre il finale è stato troppo veloce, come se l'autrice avesse fretta di concludere...ecco, il lieto fine mi è sembrato un po' forzato.
La caratterizzazione dei personaggi però è perfetta, tutti danno il meglio di sé e ammetto che Gertrude sia entrata nel mio cuore da subito, ma i personaggi maschili, ad eccezione di Frank Jermyn e Sidney Darrell, li ho trovati un po' sottotono, sono rimasti un po' nell'ombra e in particolare Lord Watergate, ha troppo poco spazio .
C'è chi l'ha paragonato a "Piccole donne" della Louisa May Alcott, chi ha visto qualche vaga somiglianza con Charlotte Bronte e chi con Jane Austen, io purtroppo non ho letto ancora il romanzo della Alcott, quando lo farò vi saprò dire se ci avrò visto anche io una vaga somiglianza, per ora non mi sento di dire nulla.
Uno degli aspetti più belli del romanzo è sicuramente il messaggio che porta con sé: Gerty, Lucy, Phillis e Fanny sono ragazze coraggiose che prendono in mano la loro vita: non si accontentano di fare un buon matrimonio e dividersi, no, si mettono in gioco per mantenersi da sole, aprono un'attività a prescindere dal risultato e dalle prospettive e contro ogni pronostico.  Nulla è sicuro, le quattro ragazze partono da una situazione già complicata senza avere nessun tipo di sicurezza ma con volontà e impegno riusciranno a cambiare le proprie vite.

Consiglio il libro a chi ama il periodo vittoriano e a chi ama i romanzi in cui le donne si emancipano, prendono coscienza di loro stesse e combattono per un'indipendenza economica.

Allora conoscete la Jo March??Avete letto qualche libro di questa CE?E questo qui??!! ^^
Pila

6 commenti:

  1. Bellissima recensione! Adoro questa editrice: i titoli del loro catalogo sono molto interessanti e ho un debole per la grafica semplice ed elegante delle loro copertine!

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    1. Grazie Sole!!! ^^
      Anche io adoro le copertine della Jo March!!! *-*

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  2. Libro in wish list (così come tutti gli altri, se già non sono in mio possesso). Amo la Jo March e tutta la loro linea editoriale, ma ormai l'ho già detto un sacco di volte, quindi forse dovrei smetterla di ripeterlo in continuazione!
    Non vedo l'ora di leggerlo, anche se mi aspettavo 5 stelline ;)

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    1. Erano anche nella mia wl fino a quando quest'anno al Salone ho comprato i tre che mi mancavano!! ^^
      Comunque, mi aspettavo anche io un 5 stellina ma purtroppo non è stato così, quando lo leggerai sarò curiosa di sapere il tuo parere!! ^^

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  3. Eccomi! Che carino il vostro blog!♥ Sono davvero felice di aver trovato questa recensione, tratta di uno dei libri che ho in wish-list da tempo ma non ho ancora comprato! Amo i romanzi editi dalla Jo March! Grazie mille per aver fornito la tua preziosa opinione! :)

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    1. Grazie per aver ricambiato la visita e per esserti unita a noi!! ^^
      Anche io adoro la Jo March, ho tutti i loro volumi pubblicati fino ad ora, ma ho letto solo questo, Nord e Sud e La casa sfitta, presto leggerò anche gli altri!! ^^
      Sul libro in questione mi aspettavo un 5 stelline che purtroppo non è arrivato ma nel complesso mi è piaciuto!! ^^

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