venerdì 8 agosto 2014

Recensione "L'importanza di essere onesto" di Oscar Wilde

Buon pomeriggio!!
In arrivo una nuova recensione (vi sommergerò buahahah), ancora di un libro letto a luglio..... XD


Titolo: L'importanza di essere onesto
Autore: Oscar Wilde
Pagine: 128
Anno di pubblicazione: 2014 (1895)
Editore: Newton Compton
ISBN: 978-8854166387
Prezzo di copertina: € 1.90

Trama: Nell’angusta atmosfera vittoriana, irrompe come un fulmine a ciel sereno L’importanza di essere onesto, considerato da molti il capolavoro teatrale di Wilde.
Sin dal giorno del suo debutto, nel 1895, ha ottenuto moltissime repliche in tutto il mondo, fino alle recenti trasposizioni per il cinema. Questa «commedia frivola per persone serie» ritrae un arguto e pungente scorcio dell’aristocrazia inglese, un mondo dove la forza degli individui risiede in quello che dicono e non in quello che fanno, nel blasone e non nelle idee. Ernesto (Onesto) è l’uomo che tutte le dame – e non solo – vorrebbero avere. E per aggiudicarselo sarebbero disposte a tutto. Vanno così in scena, complici inconsapevoli, fiducia e finzione, sincerità e calcolo, onestà e manipolazione, in un’esplosione ininterrotta di battute sferzanti, molte delle quali memorabili come aforismi. 
 Voto:
Non sono un'estimatrice di Wilde, non vado pazza per il famosissimo ritratto di Dorian Gray, a cui preferisco di gran lunga altre sue opere, e nonostante non vada pazza nemmeno per il teatro, ho apprezzato quest'opera; la lessi in lingua al liceo e ammetto che non mi colpì più di tanto, forse perchè era una lettura obbligatoria. 
Conosciuto anche come "L'importanza di chiamarsi Ernesto", il libro è una commedia divisa in tre atti che venne rappresentata per la prima volta a Londra nel 1895, l'opera ebbe un immediato successo e venne replicata fino a quando l'autore venne condannato e incarcerato a causa della sua omosessualità. (Vi consiglio di leggere De Profundis, una lunga lettera scritta dall'autore, in carcere, all'amato Bosie)
Il titolo, per noi italiani, è un vero e proprio "indovinello" poichè l'originale utilizza un gioco di parole tra l'aggettivo "earnest" (onesto e affidabile) e il nome "Ernest" che in inglese hanno la medesima pronuncia; è un aspetto rilevante, perchè su questa ambiguità si basa tutto il romanzo e proprio attorno al nome "Ernesto" si sviluppa la storia. Io preferisco il titolo "L'importanza di essere Franco" che mantiene il gioco di parole e si collega al senso del romanzo piuttosto che altri titolo maggiormente usati.

Il messaggio, chiaro, di Wilde era quello di criticare la
società dell'epoca vittoriana, troppo attenta alle apparenze e alle forme: le due fanciulle in cerca di marito sono talmente superficiali da voler sposare solo un uomo di nome Ernesto, avendo la folle idea che un nome del genere possa appartenere solamente ad una persona affidabile, seria, sincera e onesta; ma, come si scoprirà a fine libro, i due "gentiluomini" amati non hanno assolutamente niente di onesto anzi, sono due bugiardi nati che si inventano un fratello e un amico inesistente per evadere uno dalla città e l'altro dalla campagna.
Tutto è esageratamente e volutamente eccessivo come solo Wilde poteva rendere: dagli atteggiamenti ai discorsi fuori luogo e senza senso di tutti i protagonisti, ogni cosa è creata per sottolineare il pensiero vittoriano, ogni parola attenta a far sorridere il lettore.

L'edizione della Newton Compton tra l'altro contiene tre scene che furono omesse proprio da Wilde.
Adesso che mi sono riletta il libro, mi piacerebbe vedere il film diretto da Oliver Parker del 2002 che vanta tra i protagonisti Judi Dench, Colin Firth, Rupert Everett e Reese Witherspoon. Voi per caso l'avete visto?? ^^
Che mi dite??Siete incuriositi da questo classico o lo avete già letto?E a voi piace Oscar Wilde?

8 commenti:

  1. Ho letto anch'io questa edizione della Newton Compton. Nonostante avessi letteralmente odiato Il ritratto di Dorian Gray, ho apprezzato moltissimo L'importanza! L'ho letto in italiano, in futuro probabilmente proverò a leggerlo in lingua originale visto che molti sottili giochi di parole come lo stesso titolo si perdono nella traduzione :)

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    1. Allora non sono l'unica a cui non sia piaciuto particolarmente Dorian Gray!! ^^

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  2. Ciauuu Pila ^^
    A me Il ritratto di Dorian Gray è piaciuto (anche se alla prima lettura alle media non fu così), mentre di questo ho visto il film che passa spesso su Iris, ma ti dirò che non mi sono mai messa a guardarlo con cognizione di causa u.u
    Mi piacciono tantissimo i giochi di parole, quindi credo che se riesco lo leggo in lingua, o in una versione con il testo originale a fronte (Shakespeare infatti lo leggo solo così ^^).

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    1. Ciao Rosa!!! ^^
      Io l'ho letto in entrambe le lingue, ma se trovassi un edizione con il testo orginale a fronte sarebbe davvero perfetto!! ^^

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  3. Ciao!
    Ho letto e apprezzato particolarmente questa commedia spassosissima di Wilde e spero di recuperare presto il film. No, non sei l'unica a cui "Il ritratto di Dorian Gray" non è piaciuto.
    A presto!

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  4. Mi toccherà leggerlo come compito delle vacanze: il Ritratto me l'hanno dato da leggere l'anno scorso e sinceramente mi é piaciuto molto. Questo libro l'ho scaricato come Ebook in italiano con lingua originale a fronte. Meno male che ne hai parlato così bene. Mi hai incuriosita :3

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    1. Vai tranquillissima secondo me!!! ^^
      Ancor di più se ti piace Wilde!

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