venerdì 1 agosto 2014

Recensione "Senza di te" di Teresa Di Gaetano

Buongiorno, lettori! :) Oggi vi parlo di un romanzo breve scritto da Teresa Di Gaetano, autrice che ho già avuto il piacere di leggere e che ho intervistato qualche tempo fa. Essendomi incuriosita di questo suo libro, ho deciso di acquistarlo. Purtroppo però, non mi ha appassionata.

Titolo: Senza di te
Autore: Teresa Di Gaetano
Pagine: 88
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Butterfly Edizioni
ISBN: 9788897810025
Prezzo di copertina: € 8,00

Trama: Nina è una giornalista, vive in un appartamento tutto suo ed è circondata da amici che le vogliono bene; tutto questo, però, non basta più da quando Pietro è andato via. Adesso, Nina è una donna sospesa. I suoi migliori amici, Leo ed Elena, sembrano non capire la profondità del dolore che l'attanaglia e Nina, perseguitata dal ricordo di Pietro come da uno spettro, non può che sentirsi terribilmente sola. La solitudine, però, dovrà combattere con la forza che Nina ha ancora dentro di sé, celata dietro la paura di ricominciare ad amare. Una storia che è danza d'opposti: il dolore e la speranza, la solitudine e il calore dell'amicizia, la morte interiore e la rinascita della fenice dalle sue stesse ceneri.
 Voto:


Il romanzo breve di Teresa racconta di Nina, una giornalista  -e donna- in carriera che è stata lasciata dal compagno Pietro e che, pur essendo circondata da amici cari che cercano in tutti i modi di aiutarla, non riesce a dimenticarlo, soffrendo per l'abbandono e la solitudine di non averlo più accanto. La storia è narrata come se Nina parlasse sempre con Pietro, al quale non riesce a smettere di pensare.
La storia inizia con una protagonista chiaramente depressa e triste per la rottura della storia con il suo compagno, ma a noi lettori non viene detto come o perché la storia sia finita: lo sapremo solo verso la fine del racconto e solo attraverso gli occhi di Nina, quindi non in maniera oggettiva, cosa che secondo me, non fa altro che far passare Pietro per il "cattivo" della situazione, ma è anche vero che il romanzo è dedito a raccontare come può vivere la situazione dell'abbandono da parte del compagno la donna, quindi va bene.
Niente toglie, però, che ho trovato la protagonista odiosa, antipatica, cattiva e profondamente egoista. Per quanto riguarda gli altri personaggi: alcuni sono volutamente -e appositamente- antipatici, altri invece la sopportano ma lei non li apprezza. Un'altra cosa che ho trovato banalissima è che lei e Leo, il suo migliore amico vengono definiti nel corso della lettura "belli come modelli", ergo sono considerati bellissimi. Ma perché??? Una protagonista o i protagonisti non devono SEMPRE essere belli per forza. Mi giro attorno e vedo tantissima gente imperfetta e pochissimi, rarissimi, esemplari di persone che possono aspirare alla carriera da modelli!

Ho trovato il vuoto dell'abbandono e della chiara depressione della protagonista un po' pesante: capisco che in certi momenti si voglia soltanto essere lasciati soli in pace a piangersi addosso, ma ho trovato eccessivo da parte della protagonista il suo rifiutare qualsivoglia aiuto dagli amici.
Per lo meno non da Leo che è il suo migliore amico, tralasciando gli "amici-conoscenti" che poteva evitare (e qui l'avrei anche appoggiata). Poi, talmente non riesce a non pensare a Pietro che per questo inizia a fumare a bere. Ognuno ha il suo modo di vivere il dolore, certo...

Un evento che ho trovato imbarazzante è quando Enrico, uno scrittore (e a detta della protagonista un bell'uomo) dopo appena qualche uscita le chiede di fidanzarsi. Sì, fidanzarsi! O.O La cosa ancora più scioccante è che lui abbia 40 anni e dice di usare il termine "fidanzata" anziché "ragazza" <<perché ho 40 anni, sai>>. Beh, certo. Invece a 40 anni chiedere a una semi-sconosciuta se vuole "fidanzarsi" con lui è assolutamente normale: ma che stiamo alle medie?! Ci mancava soltanto il classico bigliettino con scritto "Ti vuoi mettere con me?" ed eravamo a posto! -_-

Ultima cosa: non è dato sapere dove la storia è ambientata, ma viene nominata una volta Palermo. E io mi chiedo CHI a Palermo userebbe dei nomi come Janina, Rosalinde, Philip... per non parlare poi dei nomi completi: Janina L. Parker e Leonardo Whiell. Eh?
Allora: posso capire che qualcuno (o anche tutti, ovvio, ma bisogno DIRLO) dei personaggi non sia siculo, ma che la protagonista, l'amico e anche gli altri personaggi abbiano nomi e cognomi stranieri semplicemente NON STA IN PIEDI. Presumo, quindi, che Teresa si sia voluta sbizzarrire a creare una Palermo alternativa! xD

In conclusione, ammetto che mi aspettavo qualcosa di diverso. Non so nemmeno anch'io che cosa, a questo punto.
Purtroppo, e lo dico veramente con dolore, non mi è piaciuto.  Come al solito, ci tengo a precisare che a me non è piaciuto, ma non è detto che a voialtri non posso piacere, eh! ;D Ammetto con serenità che molto probabilmente non l'ho saputo apprezzare fino in fondo perché non mi sono mai ritrovata in una situazione simile, ma da quello che ho vissuto personalmente e dai problemi che ho affrontato, ho imparato che sì, è bello ogni tanto piangersi addosso e dare la colpa agli altri tranne che a sè stessi, ma poi questa fase deve finire e bisogna capire che si deve andare avanti. E prendersi le proprie responsabilità. Perché la vita è una continua lotta: quello che la protagonista, a più di 30 anni suonati, non riesce a capire a quanto pare.



24 commenti:

  1. OOOK abbiamo capito che non ti è piaciuto molto :3 Mi hai incuriosito ugualmente però :3 Ho avuto il piacere di collaborare con l'autrice perciò mi sembra davvero carino ^^

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    1. Ciao Francy! Mi fa piacere che ti sei incuriosita! :)
      Anch'io ho avuto il piacere di collaborare più di una volta con Teresa, l'ho intervistata e mi ha da poco spedito il suo ultimo libro, ma non per questo non ci tenevo a dire la verità su come ho trovato una delle sue pubblicazioni.
      Cerco sempre di essere onesta al 100% nelle mie recensioni! ;)

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    2. Eh si ^^ Sei bravissima a recensire :P Ti ho citato qui per questa recensione se vuoi dare un occhio http://neversaybook.blogspot.it/2014/08/post-ive-loved-tra-recensioni-e-romanzi.html

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    3. Oh! O.O ...beh, grazie! :D Passo subito! ;)

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  2. Posso solo rispondere con un "clapclap".

    Ad ogni modo... Questa moda di mettere nomi stranieri ovunque sta diventando insopportabile.

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    1. Ehm... grazie? :D
      Eh sì, questi nomi stranieri stonano molto da noi... qualche eccezione va bene, ma il troppo stroppia!

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  3. Ciao Ilaria,
    ho letto questa tua recensione negativa per caso, perché Francy l'ha condivisa sul suo blog. Mi ha davvero lasciata spiazzata, perché chiunque abbia letto questo mio libriccino mi ha sempre fatto i complimenti. Anzi ti dirò. Si sono complimentati con me anche alcuni lettori di sesso maschile, il ché è davvero molto insolito dato che essendo un romance, un romanzo rosa, è rivolto per lo più alle donne e non agli uomini. Evidentemente non l'hai letto con grande attenzione, perché il romanzo NON E' AMBIENTATO A PALERMO. Non ho citato mai la città dove si svolge l'intera vicenda. Caso mai ho citato Palermo perché Leo ed Emma devono andare a Palermo per scrivere un pezzo, ma non ho mai scritto nel libro che gli eventi della storia si svolgono a Palermo. E ho citato la città di Catania, ma sempre per citarla, non perché si svolge la vicenda lì o in una cittadina siciliana. Dalla descrizione iniziale potrai infatti notare che parlo di mare, di barche e questo fa presupporre che la vicenda si svolga in una cittadina di mare. Ma non ho mai scritto nel libro che si svolge a Palermo!!! Per quanto riguarda i nomi non capisco di cosa ti abbia stupito! Oggi c'è sempre più la moda di chiamare i propri figli con nomi non italiani, soprattutto lo fanno le star nostrane. La Clerici ha chiamato la sua figlia (italianissima) Maelle, la moglie di Totti, Ilary Blasi, ha chiamato sua figlia (sempre italianissima) Chanel. Cioè... è una cosa normalissima questi dei nomi stranieri.
    E poi non capisco perché non dovrebbero essere "belli" i protagonisti di un romance. Mi sembra che in genere nelle copertine di questi romanzi rosa si mettono sempre due bei modelli e non due grassi panzoni o due sfigati che non se li fila nessuno. O tu osservando le copertine di questi romanzi d'amore vedi persone orribili. Non lo so, davvero... Anche la Meyer nella sua saga di Twilight ha descritto Edward Cullen e tutta la famiglia Cullen come dei gran figoni. Nei romanzi d'amore è normale che la componente della bellezza sia una caratteristica presente.
    E poi perché affermi che la protagonista non sa lottare (ma cos'è un duello di spade, boh)? Alla fine mi sembra che ci sia il lieto fine per lei, no? Leo si dichiara e lei capisce che ha ritrovato di nuovo l'amore. E' scritto anche sulla pagina finale del libro: Un brivido di freddo mi ha percorso la schiena. Il mio cuore era in tumulto, mi sembrava che vibrasse forte. Ho ritrovato finalmente l'amore. C'è scritto nel finale del libro e si capisce che insieme a Leo avrebbe voltato pagina e tutto sarebbe cambiato.
    Non so... sono davvero sconcertata e stupita delle parole che hai scritto in questa tua recensione. Davvero! Credevo che fossi più ponderata nel giudicare, invece mi devo essere sbagliata.
    Evidentemente i romance non sono proprio il tuo genere.

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  4. Ma poi non ho capito questo passaggio della tua recensione:
    Un evento che ho trovato imbarazzante è quando Enrico, uno scrittore (e a detta della protagonista un bell'uomo) dopo appena qualche uscita le chiede di fidanzarsi. Sì, fidanzarsi! O.O La cosa ancora più scioccante è che lui abbia 40 anni e dice di usare il termine "fidanzata" anziché "ragazza" <>. Beh, certo. Invece a 40 anni chiedere a una semi-sconosciuta se vuole "fidanzarsi" con lui è assolutamente normale: ma che stiamo alle medie?! Ci mancava soltanto il classico bigliettino con scritto "Ti vuoi mettere con me?" ed eravamo a posto! -_-

    Perché scusa i quarantenni si esprimono come i giovani d'oggi?
    Io che ho letto verso i 30 anni il libro di Alessandro D'Avenia (Bianca come il latte, rossa come il sangue) ho fatto una grandissima fatica a capire le parole gergali che lo scrittore (tra l'altro che dava per scontato che un adulto le comprendesse) e sono stata giovane anch'io. Oltre che a una certa età è ridicolissimo usare parole gergali. Che le doveva dire: "Ehi, piccola! Sai che mi intrippi tanto, se me la dai subito, ti sposo!". Per forza doveva chiederle in modo classico di fidanzarsi con lei. Nessun quarantenne parla come un liceale. E poi che c'è di strano che dopo poche volte che l'ha vista, si vuole fidanzare. Se uno si innamora, soprattutto a quarant'anni suonati, è ovvio che si vuole sistemare, fidanzandosi. Mah! E comunque lei qualche volta c'è uscita con quest'uomo, non è che è avvenuto dopo poche ore. E anche se avveniva poche ore dopo, nemmeno sarebbe stato strano, dato che si può benissimo trattare di colpo di fulmine.
    Ma guarda che Nina prova repulsione per lo scrittore Enrico, non lo trova affatto affascinante. Si vede proprio che l'hai letto male il mio libro!!!

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  5. Altra frase su cui ti sei concentrata (devi averti solo colpito questo... certo solo in negativo... ovvio!):
    è bello ogni tanto piangersi addosso.
    E' vero: Nina si autocommisera e si dispera per aver perso il suo grande amore (e chi non lo sarebbe quando si è follemente innamorati di una persona), ma ti ricordo che comunque lei la sua vita la svolge: si reca alla redazione dove lavora e redige articoli, si presenta al provino per l'emittente televisiva, si presenta nella redazione del giornale che la vuole nella sua rubrica per le lettere a Nina e lei anche redige le risposte e propone al direttore del giornale di cambiare la scelta delle lettere.
    Non si limita solo a piangersi addosso e basta. Questo anche per ritornare al tuo discorso di prima:
    "bisogna capire che si deve andare avanti. E prendersi le proprie responsabilità"
    Non rimane chiusa in casa ed eventualmente a tagliarsi le vene per il troppo dolore. Giusto per saperlo!

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  6. ammetto che mi aspettavo qualcosa di diverso (tua citazione)
    E tipo cosa? Il titolo già lo suggerisce che è una storia d'amore (Senza di te, infatti si intitola) e nella copertina ci sono due che si abbracciano e si baciano. Sicuramente non può essere un horror, perché ci sarebbe stato uno zombie, e nemmeno un giallo o un trhiller perché ci sarebbe stato un tizio disteso a terra con il sangue e un commissario con tanto di pistola in mano e delle avvenenti fanciulle che lo abbracciano. L'immagine non suggerisce nemmeno un erotico, perché ci sarebbero state cosce e giarrettiere in bella vista. Quindi... essendoci due abbracciati che si baciano per forza si deve trattare di una storia d'amore, no?
    Cioè... veramente... Non si capisce perché ti aspettavi qualcosa di diverso, dato che né il titolo né la copertina ti hanno tratto in inganno...
    E tratta appunto di quello che accade quando una persona che si ama manca, non c'è, ci ha lasciati... SENZA DI TE... si intitola, infatti!

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  7. Ma Nina poi perché ti sembra "cattiva". Nella storia uccide qualcuno? Ostacola la carriera di qualcuno? Parla male e alle spalle i suoi colleghi? Fa brutti scherzi alla gente (di cattivo gusto? pericolosi... non so...)? Dà botte alle sua gattina? Prepara in gran segreto un colpo di Stato? Mette zizzania tra i colleghi?
    Non so... mi piacerebbe davvero sapere cosa fa di malefico per meritarsi l'appellativo di "cattiva", magari mi citi anche i passi del libro quando commette atti criminosi, perché io davvero non me li ricordo proprio.
    Il fatto che sia diciamo egoista è normale, dato che prova dolore e si è ripiegata su se stessa. Tu quando hai mal di pancia (per fare un esempio banale) pensi altruisticamente agli altri o stai chinata per delle ore sperando e desiderando che ti passi al più presto?
    Nina non ha il mal di pancia è vero, però prova dolore nell'anima (soffre interiormente) e si richiude in se stessa, ma questo non la fa di certo un mostro di cattiveria.

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    1. Allora, innanzitutto ciao Teresa e andiamo con ordine:
      - per quanto riguarda il fatto che chiunque abbia letto questo libro lo ha apprezzato, significa che non sempre un libro può piacere a tutti. Sinceramente... pensi che mi abbia fatto piacere scrivere una recensione negativa? Soprattutto di un TUO libro?
      - questione Palermo: ho solo detto che veniva nominata e ho pensato che tu, non avendo specificato dove fosse ambientata la storia, avessi ambientato il tutto in una cittadina siciliana;
      - nomi: concordo con il fatto che già da un pezzo vengono dati nomi stranieri ai propri figli, ma i cognomi allora? Due amici che hanno cognomi stranieri? E sono italiani???;
      - capisco che due protagonisti "panzoni" non attaccano, ma sono del parare che non debbano esserci in ogni benedetto libro -romance o no- una coppia protagonista di bellissimi, addirittura aspiranti modelli!!! Se questa è una prerogativa dei romanzi rosa, non significa che deve esserci in TUTTI;
      - per quanto concerne la questione di Enrico: prendiamo per buona la storia del colpo di fulmine, ma sinceramente te lo dico chiaro e tondo: mi sembra troppo campata in aria;
      . per come la vedo io, Nina non reagisce più di tanto: non significa niente "andare avanti" perché va a lavoro, ma dovrebbe "andare avanti" dimenticando il suo ex, e se ha bisogno farsi aiutare da uno specialista, almeno è come la penso io!;
      - mi aspettavo qualcosa di diverso dalla storia, sapevo benissimo che era un romanzo rosa e avevo letto la trama.
      Ti chiedo scusa se non sono stata tanto ponderata quanto ti saresti aspettata e visto che ho letto male il tuo libro non vorrei leggerne altri altrettanto male. Quando a settembre tornerò a casa ti spedirò immediatamente il tuo libro e scusa se ti ho fatto sprecare così tanto tempo.

      Purtroppo il mio difetto è dire senza filtri cosa penso di un libro letto e, come ho scritto nella recensione, sono stata davvero male nello scrivere questa recensione, perché ti "conosco" un pochino da vicino e non solo attraverso i libri e credimi quanto ti dico che non mi sono affatto divertita a scriverla. Se sono stata poco attenta e precisa nella lettura è perché al momento sono distratta anche da altre cose (ben più importanti dei libri), ma mi dispiace che a farne le spese siano le mie recensioni e dico TUTTE, non soltanto la tua!

      Spero di risentirti presto. Puoi contattarmi anche in privato se vuoi, così ci accordiamo per la spedizione.
      Un abbraccio e buona estate!
      Ilaria

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    2. Sì... lo so che un libro non può piacere a tutti, però quando si scrive una recensione, anche se negativa si motivano con salde argomentazioni le proprie critiche, non si fanno campate in aria.
      Rispondo passo per passo ai tuoi punti:
      - No, una cittadina di mare non citata non è obbligatorio pensare che sia siciliana. Casomai può essere l'idealizzazione astratta di un luogo qualsiasi, ma non altro;
      - E anche se hanno i cognomi stranieri cosa ci fa scusa? Non possono essere americani o inglese trasferiti in Italia che lavorano. Jill Cooper (quella tizia che fa sempre la pubblicità ai prodotti sportivi) è americana e lavora in Italia. Vanessa Incontrada e Natalia Estrada sono spagnole e lavorano in Italia. Non è poi così strano avere un cognome straniero, allora. Non credi?
      - ma il libro non è un articolo di giornale dove si deve descrivere per forza la realtà, tutto il romanzo è frutto di immaginazione e fantasia. Essendo frutto dell'immaginazione può starci che i due protagonisti siano belli e di successo, perché è vero nella realtà esistono le persone normali, ma esistono anche modelli e modelle... e anche loro si innamorano e si sposano. O è solo la gente comune che è capace di farlo?
      - Ma perché è campata in aria la storia di Enrico? Quando ero piccola facevo visita ad un'anziana signora e quella spesso ci raccontava di come aveva conosciuto suo marito: le aveva pestato il piede in treno. Non era accaduto altro. E sembra una cosa così banale, eppure intanto si sono sposati questi due e sono vissuti a lungo insieme. In amore non ci sono regole: c'è chi si innamora subito, chi invece fa fatica ad innamorarsi, chi cambia come una bandruola, chi non sa amare eppure è amato, chi non ricambia... Insomma... non si può etichettare in regole. Quando capita, capita. E anche dipende dal soggetto.
      - No, il mio libro te lo puoi tenere. Non lo rivoglio indietro. Certo vista la leggerezza con la quale hai trattato questo mio breve romanzo rosa, immagino cosa diresti dell'altro e quindi francamente non sono nemmeno interessata della tua opinione.
      Il fatto non è che quando si recensisce si deve mentire per compiacere le altrui persone, cerca di capirlo, ma di affrontare gli argomenti con solide e valide motivazioni e argomentazioni. Tu ci hai messo un attimo a distruggerlo, io invece ci ho messo impegno, passione e dedizione per scriverlo. E mi sembra che questo aspetto vada rispettato. La recensione non te l'ho chiesta io e non ti ho nemmeno obbligato ad acquistarlo. Se il libro non ti tornava gradito, potevi benissimo abbandonare la lettura e non recensirlo sul tuo blog (nessuno ti ha obbligata a scrivere una recensione su Senza di te, soprattutto se non ti andava di farlo visto che non ti era piaciuto e visto che a quanto pare hai altri problemi per i fatti tuoi). E se poi proprio volevi per forza esprimere un tuo parere sul libro, potevi anche essere gentile facendomi pervenire in privato le tue osservazioni sul libro, dato che ti ho regalato tre dei miei libri e dato che un po' abbiamo chiacchierato tramite e-mail privata, quindi diciamo c'era stato un minimo di contatti, di conoscenza.
      Buona estate anche a te, cara!

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    3. Semplicemente perché io la penso diversamente da te le mie sono argomentazioni campate in aria?! Ti ho detto il perché alcune cose non mi sono piaciute, ma tu sei fortemente convinta delle tue opinioni, il che va benissimo, ma non per questo devo esserlo anche io!

      Quando avevo acquistato il libro ti avevo detto che l'avrei recensito, per cui non mi sembra di aver fatto qualcosa di male, hai ragione quando dici che avrei dovuto contattarti per discuterne in privato e di questo mi dispiace di non averlo fatto, ma oltre il fatto che in questo periodo sto avendo veramente pochissimo tempo, anche se ne avremmo discusso sarebbe andata a finire comunque così: tu convinta delle tue opinioni e io delle mie.

      Hai detto bene: Jill Cooper e l'altra gente è straniera! Quando mani nel libro viene specificato!? E poi, entrambi i protagonisti amici da una vita ed entrambi, GUARDA CASO, provenienti dall'estero? Ti ribadisco che a me la storia di appioppare nomi stranieri a personaggi italiani in un romanzo ambientato - DI SICURO- in Italia, anche se in "un'idealizzazione astratta", non mi piace. Punto. Su questo abbiamo pareri divergenti e allora? Non muore mica nessuno!
      Sul fatto che i protagonisti sono belli e di successo, sul fatto che ci si sposi dopo aver pestato un piede (accadeva più di 50 fa, dai!!!), di nuovo la penso come ti dicevo prima. Anche qui abbiamo punti di vista diversi.

      E ti ripeto che a me non è AFFATTO piaciuto distruggere il tuo libro! Ma diamine, pensi - e te lo dico di nuovo - che io mi sia DIVERTITA? Che abbia sorriso con fare maligno e sfregato le mani pensando diabolicamente di scrivere una recensione negativa?!

      Se le mie argomentazioni ti sono sembrate poco solide o motivate, si vede che non comprendi che semplicemente la penso diversamente da te. Non so cos'altro dirti.

      Per quanto riguarda il libro, te lo spedirò non appena posso. E visto che mi hai REGALATO 3 libri (2 erano stati messi in palio da te al giveaway, non me li hai strettamente regalati perché ti facessi particolare simpatia, diciamolo), l'ultimo te lo spedirò perché mi avevi chiesto di recensirlo e alla luce di quello che è successo e visto che non ti fidi del mio giudizio e parere è meglio se io non lo legga e commenta altro di tuo.
      Di nuovo buona estate a te e spero che chiuderemo qui la faccenda.

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    4. Veramente eravamo rimaste che tu eri indecisa se comprarlo o meno, perché ti sembrava troppo costoso spendere 6€ per acquistarlo e me l'hai chiesto gratis, dopo che gentilmente ti avevo inviato 2 copie dei miei libri, sebbene vinti al SuperGiveaway organizzato da Francy, quindi non sentivi nemmeno la gratitudine nei miei confronti di acquistarlo... perché è ovvio: è tutto dovuto!
      No, non accade solo 50 anni fa. Mio cognato e mia sorella si sono conosciuti a un esame universitario e mio cognato ha iniziato da subito a cercare mia sorella, scrivendole sms e venendola a trovare nella sua città presentandosi subito ai miei genitori. E si sono infatti sposati. Se tu hai l'ideale che esiste l'amore solo dopo che uno si conosce da una vita... è un problema tuo, non certo un difetto del mio libro. Ripeto: come c'è chi si innamora con lentezza, così c'è chi si innamora con rapidità. Dipende dal soggetto. Non ci sono regole ferree, prestabilite. Per ritornare al discorso dei nomi e cognomi stranieri. Nel libro credo siano citati solo un paio di volte in modo esteso, perché nel resto del testo scrivo sempre l'italianissimo "Nina" e l'italianissimo "Leo". Ti sei confusa solo per due citazioni in 80 paginette? Non ti sembra esagerato, al di là del fatto che la cosa ti risulti sgradevole? A me personalmente sì...
      Perché ti preme restituirmi il libro? Ti va a fuoco la casa, se lo tieni? Poi c'è la dedica personalizzata che molto gentilmente ho apposto. Una volta che me lo restituisci, io che me ne devo fare di questa copia che non posso più donarla dato che c'è il tuo nome... Poi... se credi che restituendomelo ti senti con la coscienza apposto, fai tu.

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  8. Io non capisco davvero perché l'hai denigrato. Per i libri della mia saga fantasy hai fatto delle osservazioni intelligenti e ponderate. Con questo cos'è accaduto? Ti sei sdoppiata? Nella tua recensione a Senza di te non hai scritto ad esempio che nonostante non ti sia piaciuto, comunque il libro era scritto in un italiano scorrevole e corretto. Non hai fatto cenno ai dialoghi che sono ben costruiti e pertinenti e credibili. Le parole del gergo giornalistico che trovi nel testo (e che hai taciuto nella tua recensione) non si trovano tutte sui manuali di giornalismo. Molti di questi termini li ho appresi durante il corso di giornalismo che ho fatto a Roma con professionisti nel settore, non per sentito dire o dallo zio giornalista che non ho. E perché invece di perderti nella critica dei nomi stranieri, non hai messo comunque in evidenza che "si vede che la scrittrice ha studiato giornalismo" e che quindi luoghi e situazioni giornalistiche descritte nel libro sono molto vicine alla realtà. La descrizione dell'emittente televisiva dove va a fare il provino Nina, non è del tutto inventata. Ho descritto la redazione dell'emittente regionale TELEMED di Palermo perché ho avuto la fortuna, sempre grazie al prestigioso corso di Roma, di fare una settimana di stage lì. Certo... un po' di tempo fa, non so se ora le cose sono cambiate magari avranno fatto qualche lavoro di ristrutturazione, però io così l'ho vista in quella settimana di stage. Renditi conto che va bene: a te non è piaciuto (e l'hai detto), non condivi forse alcune scelte, però il romanzo non è improvvisato. E' frutto della mia esperienza seppure breve nel campo del giornalismo. Se ne avessimo discusso in privato, probabilmente ci saremmo trovate in disaccordo, però avresti scoperto che una preparazione di base ce l'ho. E anche valida, dato che ho avuto insegnanti de La Repubblica, del Corriere della sera, della Rai e de La7... quindi non i primi arrivati nel campo del giornalismo...
    E concludo... il libro è frutto di un'esercitazione che ho svolto in un corso on line di scrittura creativa con la scrittrice Moony Witcher. E la scrittrice si è molto complimentata con me con lo scritto e non perché le facevo simpatia, perché quando un'esercitazione non l'ho svolta in modo soddisfacente non ha esitato a farmelo notare, certo in toni gentili, ma me l'ha fatto notare all'occorrenza. E credo che la Moony Witcher sia una che sa bene il fatto suo, dato che la pubblicano le grandi Case editrici.
    Detto questo, spero anch'io la faccenda sia conclusa... Ripeto: non si giudica, senza conoscere...

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  9. E così... giusto per la cronaca, magari ti senti di avermi fatto un gran favore acquistandolo.
    Di questi 6€ che hai speso io ci prendo solo il 7% secondo il contratto che ho con la Casa editrice, questo vuol dire che ho guadagnato solo 0,42 cent... casomai pensassi che mi sono arricchita. Con 0,42 o 0,56 cent (dipende se si considerano i 6€ o gli 8€ della copertina... non so come li conteggia la Casa editrice) nemmeno un caffè al bar ci viene!!! Quindi... tranquilla! Non c'è rischio che mi arricchisca... Dormi sonni tranquilli e sereni!!!

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    1. Scusate se mi intrometto ma adesso mi pare veramente troppo.

      Teresa se volevi un elogio al tuo libro o alla tua carriera scolastica o alla tua preparazione, di certo, non te la dovevi aspettare in una recensione di una persona che non ti conosce personalmente.

      Ognuno ha i proprio gusti, qui le recensioni sono sincere e non puoi pensare che i tuoi libri piacciano a chiunque, devi accettare tutte le critiche anche se non ti piacciono, così è la vita.
      Non siamo critici letterati, esprimiamo liberamente la nostra umile opinione...nessuno ci obbliga a scrivere per forza su stile e gergo, spesso un libro è solo emozione!

      Se la recensione fosse stata positiva ma Ilaria non avesse parlato del tuo stile, avresti detto le stesse cose???!!
      "Nella tua recensione a Senza di te non hai scritto ad esempio che nonostante non ti sia piaciuto, comunque il libro era scritto in un italiano scorrevole e corretto. Non hai fatto cenno ai dialoghi che sono ben costruiti e pertinenti e credibili. Le parole del gergo giornalistico che trovi nel testo (e che hai taciuto nella tua recensione) non si trovano tutte sui manuali di giornalismo."
      Se volevi vedere queste parole forse avresti dovuto recensirti da sola, i complimenti dovrebbero venire dagli altri sinceramente non dovresti farteli da sola, e ti assicuro che, accanendoti come stai facendo, non stai facendo una bella figura.
      Oltretutto mi pare che non abbia offeso nessuno, non è stata né maleducata né irrispettosa a parer mio.

      Il problema con voi autori emergenti è proprio questo: molto spesso non accettate recensioni negative e pensate che tutto vi sia dovuto perchè inviate il vostro romanzo gratuitamente.
      Dove si vede mai autori che criticano i lettori che hanno scritto una recensione negativa??Dovrebbero invece aiutarti a crescere come persona (spero non ti comporterai con tutti così) e come scrittrice...nella vita bisogna essere umile e pazienti.

      Come tu metti tempo e passione nel tuo lavoro, ti assicuro che lo mettiamo anche noi, impieghiamo tempo sia per leggere che per scrivere una recensione che risulti utile ai lettori, ci mettiamo sincerità, passione e cuore.

      Mi pare che si stia esagerando e ti prego di non andare oltre, hai espresso a sufficienza la tua opinione.

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  10. Mi permetto di commentare come semplice lettrice del sopracitato libro. L'ho acquistato attratta dalla trama e non sono rimasta delusa, anzi. Certo, si tratta di un romanzo breve che meriterebbe, a parer mio, un approfondimento. Tuttavia ho apprezzato molto la bravura della scrittrice nel riuscire a descrivere lo stato d'animo della protagonista.Non trovo giusto asserire che la reazione della protagonista sia esagerata o irreale. Leggendolo mi è sembrato quasi di rivedere la me stessa di tanti anni fa. Ho passato anche io un periodo nero, non volevo uscire nè mangiare e non volevo farmi aiutare da nessuno. Me ne sarei rimasta lì per giorni a crogiolarmi nel mio dolore. Non trovo corretto giudicare uno stato d'animo. Si può non comprendere o non approvare, ma mai giudicare. Siamo tutti diversi, per fortuna, e diverse sono le esperienze e il modo di reagire agli eventi. Con questa mia non intendo mancare di rispetto a nessuno, ma ho sentito il dovere di esprimere il mio modesto parere su questo libro che, al contrario di altri, mi ha coinvolto parecchio.

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    1. Ciao Daniela. Mi spiace se ho dato l'impressione di giudicare, non era mia intenzione, ma ho cercato solamente di espremire il mio pensiero su questo libro e invece a quanto pare l'autrice non accetta chi la pensa diversamente da lei, scrivendo commenti su commenti e attaccandomi.
      Grazie di aver lasciato la tua opinione, io, al contrario di altri, accetto chi la pensa diversamente da me e mi fa piacere sapere che a te il libro in questione è piaciuto.

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  11. Ciao! Ho letto la recensione e, come giustamente scrive Ilaria, sicuramente non possiamo pensarla tutti allo stesso modo. Devo dire però di conservare un bellissimo ricordo di questo libro, il primo che ho letto di Teresa. Ho attraversato un periodo molto simile a quello vissuto da Nina e forse per questo mi sono sentita da subito vicina a lei. Non credo sia antipatica: semplicemente soffre e riversa sugli altri un dolore che è solo suo. Detto questo, è chiaro che si tratti di gusti. Da parte mia credo in quest'autrice e continuerò a seguirla :)

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    1. Ciao Bianca! :) Grazie del commento, è un piacere finalmente discutere con qualcuno -obiettivamente e senza accanimento- del libro. E come hai detto tu, i gusti sono gusti. Non è questo il primo caso che un libro che piace a "chiunque" possa poi piacere anche a tutti gli altri.
      Detto questo, visto che è stato detto già detto anche troppo, chiudo qui il discorso.
      Un caro saluto!

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  12. Ciao ragazze, ho letto anche io questo romanzo e ho apprezzato alcuni aspetti legati agli stati d'animo della protagonista, al tema del vuoto che lascia la rottura di una relazione e al 'colore' che circonda Nina negli ambienti, negli oggetti, nel suo io. Anche lo svolgimento della trama non l'ho trovata piena di lacune, ma i gusti sono gusti e li rispetto. Vorrei anche spendere una parola per Ilaria: la sua recensione non l'ho trovata condita con nessun intento denigratorio ai danni dell'autrice, secondo me ha solo espresso il suo parere 'soggettivo'. Continuerò a seguire Teresa e a recensirla. Un saluto :)

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    1. Ciao Linda! Grazie del tuo parere. Personalmente, mi sarebbe veramente -e sinceramente- piaciuto continuare a leggere e recensire i libri di Teresa, ma vista la piega che hanno preso gli eventi, escludo a priori qualsivoglia altra recensione, sia negativa che positiva. E mi dispiace anche constatare che non ha accettato quello che ho avuto da dire sul suo libro, pensando invece che mi sia voluta vendicare scrivendo questa recensione negativa solo perché non me l'ha "regalato", ma perché l'ho comprato...ma ci rendiamo conto?!
      Praticamente dovrei solo scrivere recensioni negative, allora!!! -_-
      Adesso chiudo qui, scusa per lo sfogo.
      Un caro saluto,
      Ilaria

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