lunedì 27 ottobre 2014

Recensione "Il gusto proibito dello zenzero" di Jamie Ford

Good morning guys!!!
Come è andato il weekend???!!Ve la siete spassata o vi siete concentrati sulla lettura??Io ho iniziato un nuovo libro che mi sta piacendo moltissimo, sono contenta perchè è la seconda chance data alla Chevalier, comunque ve ne parlerò più avanti...oggi vi lascio la recensione di un libro che ha riscosso un successo internazionale, le mie aspettative era alte ma purtroppo non sono state soddisfatte.
Titolo: Il gusto proibito dello zenzero
Autore: Jamie Ford
Pagine: 372
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2012
ISBN: 978-8811682356
Prezzo di copertina: € 9.90

Trama: Seattle. Nella cantina dell'hotel Panama il tempo pare essersi fermato: sono passati quarant'anni, ma tutto è rimasto come allora. Nonostante sia coperto di polvere, l'ombrellino di bambù brilla ancora, rosso e bianco, con il disegno di un pesce arancione. A Henry Lee basta vederlo aperto per ritrovarsi di nuovo nei primi anni Quaranta. L'America è in guerra ed è attraversata da un razzismo strisciante. Henry, giovane cinese, è solo un ragazzino ma conosce già da tempo l'odio e la violenza. Essere picchiato e insultato a scuola è la regola ormai, a parte quei pochi momenti fortunati in cui semplicemente viene ignorato. Ma un giorno Henry incontra due occhi simili ai suoi: lei è Keiko, capelli neri e frangetta sbarazzina, l'aria timida e smarrita. È giapponese e come lui ha conosciuto il peso di avere una pelle diversa. All'inizio la loro è una tenera amicizia, fatta di passeggiate nel parco, fughe da scuola, serate ad ascoltare jazz nei locali dove di nascosto si beve lo zenzero giamaicano. Ma, giorno dopo giorno, il loro legame si trasforma in qualcosa di molto più profondo. Un amore innocente e spensierato. Un amore impossibile. Perché l'ordine del governo è chiaro: i giapponesi dovranno essere internati e a Henry, come alle comunità cinesi e, del resto, agli americani, è assolutamente vietato avere rapporti con loro. Eppure i due ragazzini sono disposti a tutto, anche a sfidare i pregiudizi e le dure leggi del conflitto.
Voto: 

Avevo letto pareri entusiastici riguardo a questo libro, una media voti alta lo confermava, e tutto quello che si avvicina al mondo orientale mi attira da parecchi anni ma, puntualmente, anche questa volta sono rimasta un pochino delusa.
Sicuramente, spetta a Ford il merito di aver trattato un argomento davvero originale e sconosciuto a molti, o perlomeno a me: la deportazione giapponese nell'America della seconda guerra mondiale. Ammetto la mia ignoranza riguardo questo "particolare" di cui non ero a conoscenza, mi ha colpito positivamente, ma purtroppo non è stato analizzato a dovere.
La prima parte del romanzo è piuttosto lenta: assistiamo all'incontro tra Henry, bambino di origini cinesi, e Keiko, di origini giapponesi; conosciamo tutti i dubbi che attanagliano il bambino che si viene a trovare tra due fuochi, da una parte un padre rigido, legato alle tradizioni e fortemente nazionalista, dall'altra quella strana attrazione che lo spinge a conoscere una bambina che non dovrebbe neanche guardare.
Nella seconda parte il ritmo aumenta e la storia, che inizia a scorrere maggiormente, si fa più interessante concentrandosi sulla vita di Keiko nel campo e raccontando tutto quello che i due ragazzini affrontano.

La narrazione si articola su due piani temporali diversi: si apre nel 1986 con un Henry ormai in pensione, vedovo da poco e sempre in lotta con il figlio, con cui sembra non riuscire a stringere un rapporto equilibrato, per poi fare un salto nel passato al 1942 quando il tredicenne Henry incontra per la prima volta l'amore della sua vita; questi continui salti temporali creano comunque un "gioco" interessante e tengono alta la curiosità che fino alla fine non verrà appagata.

Questo libro è, sicuramente, delicato e ha il pregio di far riflettere su questioni che, purtroppo ancora oggi, sono attuali e stupiscono quelle persone che come me non riescono a capire come sia possibile "classificare" come straniere persone che, nonostante abbiano origini diverse dalle nostre, siano comunque nate e vissute sempre nel nostro paese.
E' un libro con una storia originale ed importante, che vuole donare un bellissimo messaggio, capace di esprimere emozioni forti ma che purtroppo non mi ha pienamente soddisfatta: non so cosa, ma mi aspettavo qualcosina di più, invece non sono stata coinvolta come credevo.

Consiglio comunque il libro, perchè non mi è dispiaciuto, soprattutto a chi ama le storie ispirate a fatti realmente accaduti, a chi ama il periodo bellico, l'America degli anni '40 e il Jazz, e a chi vuole un po' di sapore orientale.

L'avete letto??Vi ispira??Raccontatemi tutto! ^^




9 commenti:

  1. Anch'io sono rimasta un po' delusa, non c'è stata la scintilla; nemmeno il rapporto con il figlio mi ha suscitato una qualche emozione. Davvero triste :/

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    1. Sai che oggi sei la seconda persona a dirmi che "non c'è stata scentilla"??!! ^^
      Comunque concordo con te...mi ha trasmesso davvero poco, pensavo molto meglio.

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  2. Se avrò un attimo lo prenderò sicuramente in considerazione. Mi piacerebbe leggerlo per vedere se concordo con il tuo parere (:

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    1. Piacerebbe anche a me Sara, se lo leggerai ricordati di passare a darmi la tua opinione!!! ^^

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  3. Io invece l'ho adorato, mi ha emozionato tantissimo.

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    1. E' piaciuto a tantissimi e speravo che colpisse anche me, purtroppo non è successo e mi è dispiaciuto molto perchè avevo grandi aspettative. Non so come mai ma non ho sentito nessun trasporto....

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  4. Strano ma vero questo l'ho letto! ^_^ L'ho letto a settembre (credo), mentre ero ancora spersa in terra sicula a lavorare (e lontana dal computer) ma mentre lo leggevo ho pensato al vostro blog (e non chiedetemi il perché) :).
    Stranamente mi è piaciuto, ma devo dire che non avevo grandi aspettative, perché non è esattamente il mio genere, quindi parto sempre un po' prevenuta, però me l'avevano imprestato e a caval donato non si guarda in bocca! :P
    Al di là del fatto che a me è piaciuto e a te no, mi ritrovo davvero molto nella tua recensione e gli avrei dato lo stesso voto :) Apprezzo il fatto che abbia trattato un argomento di cui sapevo poco e niente (almeno ora sono un po' più acculturata) ma anch'io ho trovato che la prima parte fosse piuttosto lenta, ma, tutto sommato non mi è dispiaciuto (però penso anche dipenda dal fatto che avevo aspettative bassissime) :)

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    1. In realtà non è che non mi sia piaciuto, però avevo letto pareri così entusiastici che mi aspettavo tantissimo e quindi è arrivata la delusione, purtroppo mi riesce sempre meglio descrivere gli aspetti negativi che quelli positivi!! XD
      Sono contenta però che ti ritrovi un po' nelle mie parole... ^^

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