martedì 10 febbraio 2015

Recensione "Avevano spento anche la luna" di Ruta Sepetys

Buongiorno lettori!!
Sono ancora in alto mare con le recensioni in arretrato e quindi anche oggi ve ne beccate una!! ^^
Il libro ve lo consiglio ad occhi chiusi, ma come sempre fatemi sapere la vostra opinione!! ^^

Titolo: Avevano spento anche la luna
Titolo originale: Between shades of gray
Autore: Ruta Sepetys
Pagine: 298
Anno di pubblicazione: 2014 (2011)
Editore: Garzanti
ISBN: 978-8811686859
Prezzo di copertina: € 9.90

Trama: Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. E il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell'università, è sulla lista nera, insieme alle famiglie di molti altri scrittori, professori, dottori. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all'arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c'è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. E l'unico modo, se c'è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi.
 Voto:

 "Vi siete mai chiesti quanto vale una vita umana? Quella mattina la vita di mio fratello valeva un orologio da taschino."

Avevo sentito grandi cose su questo libro e la media di Anobii è di quasi cinque stelline, quindi le aspettative erano alte e non sono state deluse: davvero un romanzo meraviglioso e toccante!

Forse era il momento giusto per il libro, sta di fatto che mi sono immersa in questa lettura proprio nel periodo vicino a quel giorno tanto celebrato da tutti, "La giornata della memoria", nonostante non sia mia abitudine farlo.
Questo libro che ha il pregio, uno dei tanti, di parlare di un argomento poco conosciuto o ricordato: le deportazioni per mano di Stalin.

Qui non si parla di ebrei e nazisti, si parla di Lituania e Russia, perchè nel 1941 paesi quali la Lituania, la Lettona e l'Estonia venivano deportati nei gulag staliniani.
La storia che racconta la Sepets, nipote di un ufficiale lituano, è ispirata ad una storia vera: la scrittrice in una nota a fine libro racconta dei suoi viaggi in Lituania per documentarsi, per incontrare famigliari e sopravvissuti.

Quello che colpisce della storia è proprio questo: molte situazioni, molti drammi e orrori sono reali, talmente sentiti che fanno accapponare la pelle, sono storie raccontate da chi ha avuto la forza di resistere dieci anni in Siberia, combattendo contro il freddo glaciale, la malattia, lo sconforto, la paura e la morte.

La famiglia che conosciamo, i Vilkas, è una famiglia benestante: il papà è rettore all'università, la mamma Elena è bella e sempre sorridente, Jonas è una bambino di appena dieci anni, e poi c'è Lina, quindicianni e appassionata di arte, adora Munch e adora disegnare, un po' irriverente ma coraggiosa...è la nostra narratrice.
La sera che vengono presi dai soldati sovietici però il papà non è lì con loro, vengono messi sopra un camion, portati alla stazione e spinti su un vagone troppo affollato per tutte quelle persone, l'unico spiraglio di luce è l'incontro rapido
con il papà, anche lui su un vagone pieno di uomini, e la promessa di scrivere e disegnare per aiutarlo a ritrovare la famiglia...così parte un viaggio verso un campo lavoro poi verso la Siberia, un viaggio nella paura e nel terrore, un viaggio verso l'oscurità e l'incertezza, un viaggio verso la morte....

Elena, Jonas e Lina faranno di tutto per sopravvivere e tornare a casa: sono tutti e tre personaggi che entrano subito nel cuore del lettore.
Elena è una mamma forte e tenace, ama i suoi figli più della sua stessa vita e farà di tutto per loro, è una donna materna e generosa, con sentimenti pieni di vita e per tutti, non si arrenderà mai ma rifiuterà di aiutare il nemico quando le offrirà un lavoro. 
Jonas è un bambino davvero piccolino quando lo incontriamo e subirà un grande cambiamento nel corso della storia, inizierà a prendersi piccole responsabilità e man mano sempre più grandi nonostante la sua giovinezza, acquisterà maturità e consapevolezza, darà conforto alla madre e alla sorella, aiutandole a sopravvivere.
Infine c'è Lina, la protagonista che ci racconta la sua esperienza, le sue paura e le sue speranze, forse tra tutti i personaggi è quella per cui ho provato meno empatia ma è una ragazza originale, un'artista che ama disegnare, ha un carattere tutto peperino che spesso deve controllare.

Questa è una storia che vi piacerà, che vi farà riflettere e commuovere (si anche voi che non avete la lacrima facile), è una storia che fa paura, che ricorda un momento buio della storia mondiale, un storia che parla di morte ma anche di sopravvivenza, una storia che da speranza...ed è una storia piena di sentimenti, di amore fraterno e materno ma non solo, di amicizia, di compassione, di colpa, di speranza.
Leggetelo, non ve ne pentirete!



19 commenti:

  1. Mi son venuti i brividi mentre leggevo perché ho ripensato alla storia.. Mamma che libro ♥

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  2. Mi piacerebbe davvero tanto leggerlo al più presto... Come al solito ottima recensione :*

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  3. Ciao Pila!!! Ultimamente andiamo di pari passo con le letture noi due @_@ ho letto questo libro un po' di mesi fa, e dire che l'ho adorato è davvero pochissimo. Hai letto l'altro libro della Sepetys? È ancora più bello a mio parere, l ho recensito la settimana scorsa e niente...adoro lo stile dell autrice e gli intrecci e la trama. ..
    Un abbraccio e a presto, buone letture ragazze!!!
    P.S. scusate la domanda -.-" ma io vi avevo già preso il banner?

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    1. Ciao Nora!!
      E' vero, ultimamente ci rincorriamo!!! ^^ L'altro libro non l'ho ancora letto ma già ce l'ho a casa che mi aspetta, adesso vado a leggere la tua recensione già che ci sono!! ^^
      Uh,mi fai una domanda....non mi ricordo proprio ^^' noi dovremmo aver preso il vostro però!!

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  4. Uhh questo libro ce l'ho da non so nemmeno quanto in ebook e ancora non mi sono decisa a leggerlo! Ma che sto aspettando?!?!?! Devo assolutamente rimediare sono sicurissima che lo adorerò! **

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    1. Giusto!!Che stai aspettando??!!Sono sicurissima che ti piacerà, leggilo presto!! ^^

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  5. Ne avevo sentito parlare e mi ispira un sacco!
    Ci farò un pensierino :)

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  6. Ne avevo già sentito parlare e l'avevo inserito in WL.
    Mi ispira moltissimo e la tua recensione mi invoglia ancora di più a leggerlo. La storia sembra davvero bella e un pregio ulteriore è proprio che parli di deportazioni di cui si parla meno.
    Dovrò assolutamente leggerlo prima o poi! :)

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    1. Hai ragione, un libro bellissimo con un sacco di aspetti positivi!!Devi leggerlo, non te ne pentirai!! ^^

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  7. bellissima recensione *-* sembra una storia toccante sui sentimenti familiari, oltre che sulla deportazione, mi piace, grazie :*

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    1. Lo è davvero, piena di sentimenti!!Grazie a te cara! ^^

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  8. Mi hai convinta (tanto x cambiare!) e lo aggiungo subito alla wishlist. Di solito evito il genere, ma questo romanzo mi attira. Sono molto ignorante in materia e me ne vergogno. Non so quasi nulla delle deportazioni da parte della polizia sovietica... è un argomento di cui, in effetti, si parla meno. So già che farà male leggerlo, ma che ne varrà la pena.

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    1. Sono sicura che ti piacerà Pamela!!Merita davvero, un gran bel libro...anche io non ne leggo molti sull'argomento ma quelli che ho letto ultimamente mi sono piaciuti tutti!!! ^^

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  9. Molto profondo, toccante, un libro che merita... dovremmo imparare da Lina e Jonas, che affrontano le le situazioni più dolorose. Sono forti e pieni di forza!!!

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