martedì 22 dicembre 2015

Recensione "Cocktail di cuori" di Chiara Santoianni

Buongiorno, cari lettori! Ok, lo so. Sono scomparsa. Di nuovo. Lo scorso weekend sono stata a Roma per un evento della Newton Compton, quindi non ho avuto modo di aggiornare il blog, ma se riesco vi parlerò presto di questa esperienza. ;)
Tornando al post di oggi vi parlo della mia ultima lettura, per la quale ringrazio Edizioni Cento Autori per la copia fornitomi. Si è rilevata essere molto divertente ma, ahimè, piena di pecche: ve ne parlo meglio e in dettaglio nella recensione che segue!
Titolo: Cocktail di cuori
Autore: Chiara Santoianni
Pagine: 150
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: Cento Autori
ISBN: 9788868720384
Prezzo di copertina: 7,50 €

Trama: Trasferitasi a Londra dal Sud Italia per studiare nel prestigioso University College e conseguire la tanto desiderata (dai suoi familiari) laurea in medicina, Penelope si è trasformata in una instancabile socialite e, invece di presenziare alle lezioni, sbarca il lunario preparando cocktail in un locale notturno del West End. Di giorno, però, nell'appartamento a Soho che divide con l'amica Gelsomina e l'alternativa ereditiera Olivia Parker-Kensington, coltiva il suo sogno: quello di diventare una scrittrice di successo. Proprio una mattina in cui è intenta a scrivere il suo romanzo, Penny riceve una telefonata imprevista: mamma, papà e la sorella Carmela sono in arrivo, per assistere alla sua cerimonia di... laurea! E a Penelope tocca ospitarli! Ma il peggio deve ancora venire. I suoi sono in trepida attesa di conoscere il mitico Angelo: il giovane medico di origini italiane di cui Penny parla da anni e a cui è legata da un serio, e platonico, fidanzamento. Peccato che Angelo non sia mai esistito! Come cavarsela? Penelope è disperata: verrà scoperta e dovrà rinunciare ai suoi sogni di scrittrice. Meglio confessare tutto e affrontarne le conseguenze. A meno che...
Voto:


Cocktail di cuori è il terzo romanzo della collana "A cuor leggero" della Cento Autori ed è un romanzo rosa/chick lit che riesce nell'intento di intrattenere il lettore e a divertirlo, catapultandolo nella vita di questa giovane ragazza nostrana trasferitasi a Londra per motivi di studio... oppure no? 

Un accenno alla trama: Penelope, Penny per gli amici inglesi, la protagonista di questa storia, si è trasferita 6 anni prima nella metropoli inglese per studiare medicina con la ex compagna di classe delle superiori Yasmine, all'anagrafe Gelsomina. Qualcosa però va storto e Penny si ritroverà a lavorare in un bar dove farà cocktail (da qui il titolo del romanzo) mentre nel tempo libero si dedica alla sua grande passione: ovvero scrivere, mentre nel frattempo incassa rifiuti da parte delle case editrici londinesi. Le cose potrebbero sfuggirgli di mano quando la sua famiglia napoletana decide di andare a trovare lei e il suo "fidanzato" storico Angelo per la laurea: riusciranno Penny e le sue amiche a far credere ai propri familiari le bugie che da anni gli racconta?

Il libro è pieno di brio: divertente, umoristico, spassoso e con molte gang ben riuscite, sicuramente l'autrice ha talento per la scrittura. Purtroppo, però, ho notato tanti buchi più o meno grandi nella trama. 

Prima di tutto: perché Penny lascia Medicina? Si viene a sapere qualcosa a proposito di un innamoramento di quest'ultima con un ragazzo inglese, Mark, e il fatto che gli faccia schifo l'anatomia, ma nulla di più. 
Poi c'è un grande balzo temporale nel quale si viene catapultati sino ad oggi, a distanza di 6 anni, dove ritroviamo la protagonista a lavorare in un pub e coltivare la passione della scrittura nel tempo libero. 
Oltre a questo un altro punto che non mi è chiaro è perché i genitori decidano improvvisamente di farle visita per la "laurea" quando lei ancora non gli ha detto quando si laureerà (premettendo che non sia vero). Di solito la laurea può avvenire anche mesi dopo la data "canonica", per cui non capisco davvero la decisione del "adesso veniamo perché dopo 6 anni ti sei laureata": ma chi lo dice?! Anche l'elemento degli amici/colleghi che un attimo prima sembrano cotti di lei e poi al momento giusto si trasformano opportunamente in interessati all'amica/gay, mi è sembrata una grande sciocchezza. Ultima cosa che non ho particolarmente apprezzato è l'happy ending forzato: trovarle un ragazzo in un batter d'occhio e riuscire ad ottenere una pubblicazione di una casa editrice (fra l'altro addirittura prossima associata della Penguin, come indicato nel romanzo) mi sembra fin troppo fantasioso. 

Tuttavia, il mio voto resta positivo perché voglio premiare l'autrice: sa scrivere bene e le premesse per scrivere un buon libro in futuro ci sono tutte. Spero che in questo caso la colpa sia da imputare alla brevità del romanzo: sarebbe stato essenziale un maggior approfondimento psicologico dei personaggi, conoscere il passato e le motivazioni che hanno spinto la protagonista a diventare quella che è oggi e non realizzare un happy ending così veloce, scontato e del tutto inverosimile.

Lo consiglio comunque a chi ha voglia di una lettura breve, divertente, leggera e spensierata.

3 commenti:

  1. Bentornata! :D Non preoccuparti abbiamo tutti i nostri momenti no.
    Accidenti, ero tutta convinta di darle una letta appunto proprio per quel 'divertente e leggero' che ho ultimamente letto da altri ma ora non lo so se sprecare il mio tempo così come direbbe Stephen King. Magari lo lascio ancora in wishlist :)

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  2. Ciao Ilaria, grazie per la recensione. Mi fa piacere che tu abbia trovato il libro divertente e ben scritto. Riguardo la trama, in realtà, non c'è nessun balzo temporale: la storia inizia direttamente poche ore prima che Penelope riceva la telefonata dei genitori che le annunciano il proprio arrivo per la presunta laurea. Penelope, poi, ha lasciato gli studi di Medicina perché erano solo la scusa per trasferirsi a Londra: il suo vero obiettivo, sin dall'inizio, è stato emergere come scrittrice (lo dice lei stessa alle amiche a p. 31: «Ragazze, avrei lasciato comunque la facoltà di Medicina. Lo sapete che sono qui per fare la scrittrice.»). Se i genitori non avessero deciso improvvisamente di farle visita per la laurea (della cui sessione hanno letto sul sito dell'Università) non ci sarebbe stata la storia, perché sarebbe andato tutto liscio! Il ragazzo da presentare come fidanzato non si trova in un batter d'occhio, ci vogliono 34 pagine (da 35 a 69). E i personaggi che sembrano interessati a lei e poi non lo sono fanno parte dei vari colpi di scena, che qui non vogliamo rivelare. Il chick lit, poi, di per sé non prevede alcun approfondimento psicologico, sebbene nel libro si evidenzino cmq i sentimenti di Penelope per l'ex, le sue paure, la sua insicurezza, le sue speranze. E il finale prende 3 capitoli (20 pagine). Spero di averti chiarito ogni dubbio e che leggerai anche i miei libri precedenti (e successivi)!

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  3. Io l'ho letto e l'ho trovato divertente e ben fatto. Non ho notato nessuna 'pecca' nella trama,anzi, bravissima all'autrice!

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