Buondì lettori!! ^^
Come annunciato stamattina su Facebook, ecco qui la mia nuova recensione, si tratta dell'ultimo libro di John Boyne pubblicato dalla Rizzoli, che ringrazio per avermi dato l'opportunità di leggerlo!
Come annunciato stamattina su Facebook, ecco qui la mia nuova recensione, si tratta dell'ultimo libro di John Boyne pubblicato dalla Rizzoli, che ringrazio per avermi dato l'opportunità di leggerlo!
Titolo originale: This house is haunted
Autore: John Boyne
Pagine: 301
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: Rizzoli
ISBN: 978-8817079235
Prezzo di copertina: € 18.00
"Se mio padre è morto la colpa è di Charles Dickens." con un incipit del genere potevo non leggerlo? Ovviamente no.
"This house is haunted" è la classica ghost story con un'ambientazione favolosa, una casa enorme immersa nella campagna inglese, avete presente quelle case un po' diroccate che hanno un'aura misteriosa e verso cui tutti sono guardinghi ed enigmatici?Esattamente questo, solo che a presentarcela è uno degli scrittori più bravi a raccontare le tragedie della storia attraverso gli occhi dei bambini.
Oltre all'ovvio riferimento a Dickens, è proprio questo particolare ad avermi attratta: un aspetto dell'autore irlandese che non avevo ancora scoperto.
Devo dire che la storia mi è piaciuta, nonostante non rientri particolarmente nei miei gusti letterari, le mie perplessità sono più che altro sulla protagonista Eliza.
Eliza è una ragazza di ventuno anni che in seguito alla morte del padre accetta di impulso l'incarico di istitutrice a Gaudlin Hall, nel Norfolk, per lasciarsi alle spalle il dolore provato a Londra; sono rimasta perplessa perchè Boyne ha creato una protagonista un po' troppo ingenua verso cui non sono riuscita a provare quell'empatia che mi aspettavo. Il suo continuare a sminuirsi per tutto il libro e la sua ossessione verso la figura maschile tanto da portarla ad immaginarsi una relazione con ogni uomo incontrato mi sono sembrati aspetti forzati, tra l'atro ha una frettolosa evoluzione sono verso la fine del libro, sarà solo quando la situazione diventerà insostenibile che tirerà fuori il carattere.
Caratterizzati molto meglio secondo me sono i due bambini di cui Eliza si deve occupare: Isabella e Eustace.
Isabella, la sorella più grande, ha un carattere davvero particolare, sembra quasi fredda e calcolatrice, misteriosa e reticente, con quel suo sguardo arrogante sembra prendere in giro le persone mostrando di sapere molte cose ma tenendosele per sé.
Eustance è invece tutto il contrario: è un amore di bambino a cui né Eliza né il lettore sapranno resistere, nonostante la timidezza è molto più naturale della sorella di cui ha sempre timore, si lascia andare più facilmente e si lega subito alla protagonista mostrandole affetto.
"<La verità è che ho sempre preferito le sue storie più realistiche> continuai, distogliendo lo sguardo. <I romanzi che narrano le vite degli orfani, le sue storie di trionfo tra le avversità>."
Concordo con Eliza quando esprime questo pensiero su Dickens, e queste parole le potrei usare anche per Boyne che preferisco nei romanzi più "veri" e realistici, qui ci sono punti in cui la storia non spicca per originalità e alcune situazioni sono abbastanza chiare e prevedibili, ma lo stile dell'autore è inconfondibile perchè anche qui si conferma la sua prosa leggera e fluida; un ultimo pensiero va a tutte le citazioni e i riferimenti presenti nel libro, amo quando si parla di certi autori e trovare pensieri (condivisibili o meno) su Dickens, Austen e altri mi fa sempre piacere.
Tolte queste mie piccole perplessità, il romanzo mi è piaciuto e sono sicura che se siete amanti del genere vi conquisterà!
Avevo letto parecchi commenti in cui si diceva che il libro era stato una delusione per gli amanti del musical, quindi mi sono subito concentrata sul romanzo senza pensare troppo al film, anche se il paragone è inevitabile.
Tutti questi aspetti (tranne la vanità) non ci stupirebbero affatto se noi pensassimo un minuto a cosa volesse dire essere una governante ai tempi della Travers: è questo il motivo di tanta rigidità, la governante era una figura autoritaria che doveva crescere e formare i bambini in modo che potessero diventare persone educate e ambiziose.
film, il libro non mi è dispiaciuto: un volume leggero,
Ammetto però che se non avessi sentito le voci riguardanti la differenza tra libro e film, ne sarei rimasta terribilmente delusa: tanto di cappello a Walt Disney e a Julie Andrews.