Buongiorno readers!
Oggi vi lascio una nuova recensione ma prima vorrei ricordarvi che è una giornata speciale per tutte le Janeites come me perchè, quasi due secoli e mezzo fa, nasceva la nostra amata zia Jane e ci tenevo a ricordarla con voi, semplicemente con due paroline semplici ma molto sentite: grazie Jane!
Oggi vi lascio una nuova recensione ma prima vorrei ricordarvi che è una giornata speciale per tutte le Janeites come me perchè, quasi due secoli e mezzo fa, nasceva la nostra amata zia Jane e ci tenevo a ricordarla con voi, semplicemente con due paroline semplici ma molto sentite: grazie Jane!
Titolo: Il palazzo d'inverno
Autore: Eva Stachniak
Pagine: 413
Editore: Beat
Anno di pubblicazione: 2014
ISBN: 978-8865592052
Prezzo di copertina: € 13.90
Trama: Varvara Nikolaevna ha sedici anni quando diventa una "protetta della
Corona", una di quelle ragazze, orfane o abbandonate, al servizio
dell'imperatrice Elisabetta Petrovna, la figlia minore di Pietro il
Grande, salita al trono di Russia nel 1741. Orfana di un legatore
polacco, svelta e già priva di tutte le illusioni proprie
dell'adolescenza, abbastanza carina da doversi difendere da mille
attenzioni nei corridoi del Palazzo d'Inverno, Varvara Nikolaevna
rimarrebbe una delle innumerevoli e anonime ragazze del guardaroba
imperiale, una goffa cucitrice vessata dalla capocameriera di corte
madame Kluge, se non si imbattesse un giorno nel conte Bestuzev.
Cancelliere di Russia e, secondo le voci ricorrenti tra le cucitrici,
uno degli uomini che riscaldano spesso il letto di Elisabetta Petrovna,
il conte cerca di non lasciarsi sfuggire nulla di ciò che accade nella
residenza imperiale. Nella giovane Nikolaevna scorge una possibile
portatrice della "verità dei sussurri ", la servetta capace di aprire
cassetti nascosti, di staccare e ripristinare abilmente la ceralacca
dalle lettere, di riconoscere all'istante libri cavi, bauli con doppi
fondi, meandri di corridoi segreti. Dopo averla istruita all'arte di
origliare senza farsi scoprire, le affida perciò il più delicato dei
compiti: tenere d'occhio la principessa Sofia Federica Augusta
Anhalt-Zerbst, la giovanissima tedesca scelta da Elisabetta come
consorte dell'orfano di sua sorella, Karl Peter Ulrich, duca di
Holstein, il quindicenne nominato principe ereditario...
Voto:
"Ecco cosa significa essere Imperatrice. Prendi quello che vuoi, scarti ciò che non ti serve più. Vivi in un mondo che ti permette di fare quello che ti va, perchè in questo mondo vite e destini dipendono da un tuo capriccio."
Caterina la Grande |
Chiaramente si tratta di una storia di finzione, ma è ispirata e basata su varie biografie di Caterina.
Siamo nella suggestiva San Pietroburgo di metà Settecento e
Palazzo d'Inverno |
Tra balli e feste, camere lussuose, corridoi bui e silenziosi e angolini nascosti si sviluppa una storia di intrighi e tradimenti, di assassini e colpevoli, di amori e passioni ma anche di crudeltà e gelosie. Immersi in un atmosfera unica e davvero "di un'altra epoca", veniamo a conoscenza di un'amicizia davvero importante e forte: quello tra Varvara e Caterina è un legame che sembra essere indissolubile, fatto di soli sguardi per capirsi, di promesse e di segreti, di sotterfugi per coprire colpe ed errori ma per regalare anche attimi di felicità; nonostante tutte le vicende che legano le due donne, resta sempre un rapporto serva-padrona che non può essere mai del tutto sincero ma che l'adorabile Varvara sente con tutta se stessa rischiando spesso la propria vita.
Varvara non è un personaggio realmente esistito ma la sua personalità è talmente "attraente" che non potrete non amarla: è una donna intelligente e coraggiosa, pronta a rischiare la propria vita sia per amicizia che per amore, è forte e non si arrende mai davanti ai problemi, un'amica ma ancora di più una mamma protettiva e fantastica.
Nonostante non abbia particolarmente amato la figura di Caterina, il ritratto fatto dall'autrice polacca è interessante: se all'inizio appare come una fanciulla esile e non particolarmente bella, un po' succube di una madre troppo ambiziosa, alla fine si rivelerà essere una persona, a mio parere, ambigua e furba.
Compaiono molti personaggi, alcuni sono solo delle macchiette, altri caratterizzati molto bene nonostante le parti minori: tra quelli che spiccano ricordo la zarina Elisabetta (personalità particolare, superstiziosa ed invidiosa), il principe Pietro (viziato ed egoista, non particolarmente intelligente o dotato di altri pregi), il cancelliere Bestuzev (un ubriacone approfittatore ma molto astuto e furbo) e Egor Malikin (il marito di Varvara che nonostante appaia davvero pochissimo mi è piaciuto molto).
Che altro dire??!!Se vi piacciono i romanzi storici, se vi piacciono le ambientazioni nordiche, se amate la Russia e il Settecento allora dovete assolutamente leggere questo bellissimo romanzo; il fatto che abbia una protagonista davvero adorabile non ha fatto che aumentare ancor di più il mio giudizio già di per sé positivo!
Vi ho incuriosito??!!