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martedì 21 aprile 2015

Recensione "March. Il padre delle piccole donne" di Geraldine Brooks

Buondì lettori!
Come state??Quanto tempo!!Scusate l'assenza ma è un periodo impegnativo e ci saranno tanti cambiamenti all'orizzonte per me di cui vi parlerò presto...il trasloco, la burocrazia, la vita vera, il lavoro e tante altre cose da fare che ho pochissimo tempo per leggere e praticamente zero per passare nei vostri angolini...I'm sorry! =(
Ma eccomi che torno tra voi con una recensione veloce veloce, una pubblicazione recente della Beat che ringrazio per avermi dato la possibilità di leggere!

Titolo: March. Il padre delle piccole donne
Titolo originale:  March
Autore: Geraldine Brooks
Pagine: 320
Editore: Beat
Anno di pubblicazione: 2015
ISBN: 978-8865592502
Prezzo di copertina: €9.00

Trama: 1861, Virginia. La Guerra civile infuria e nel salotto di Augustus Clement, dove un tempo la moglie riceveva gli ospiti, ora sono accampati i feriti delle truppe unioniste. Accovacciato in un angolo c'è anche il cappellano March, che si perde nei ricordi di una notte di vent'anni prima quando, ancora venditore ambulante, era stato ospite di Augustus e aveva scoperto i baci e le carezze di Grace, la bella schiava di colore dei Clement. Per scacciare il turbamento di quella primavera, il cappellano estrae dalla tasca un piccolo involto di seta con un riccio biondo, un ciuffo nero, un ricciolo castano: le ciocche dei capelli di Amy, Beth e Meg, le sue figlie, le sue piccole donne lontane... Geraldine Brooks rivolge un doppio omaggio a "Piccole donne". Da un lato narra quello che nel celebre libro della Alcott è taciuto (l'anno che Mr. March trascorse in guerra) e, dall'altro, modella la figura di quest'ultimo su quella del padre vero della Alcott, Bronson Alcott, uno dei grandi esponenti dell'idealismo americano del XIX secolo con Emerson e Thoreau.
Voto:

In questo romanzo, pubblicato dalla Neri Pozza con il titolo “L'idealista” nel 2005 e vincitore del premio Pulitzer nel 2006, la Brooks tenta di dare una risposta alle domande e alla curiosità suscitate in ogni lettore, appassionato o meno, di “Piccole Donne”...chi è quella figurata maschile sempre costante nei pensieri delle piccole protagoniste ma che effettivamente l'autrice americana non ha mai svelato? Chi è quel Signor March, tanto caro a Jo e le sue sorelle, che appare solo ad inizio e fine romanzo??

Da questa idea parte un romanzo che si basa su un'ottima ricostruzione storica, su questo la Brooks non si è smentita, ma che purtroppo non ha saputo coinvolgermi come speravo.
Mi è piaciuta l'ambientazione, siamo negli anni abolizionisti, e la grande capacità della scrittrice di trattare usi e costumi dell'epoca mi ha portata indietro nel tempo ma credo che il grande difetto di questo romanzo sia nel protagonista.
Il sig. March è un uomo dalle tante parole ma pochi fatti, un uomo verso cui ho provato sentimenti contrastanti, che mi ha catturata con il racconto della sua giovinezza ma che nel corso della storia non sono riuscita ad apprezzare sia per i suoi sbagli che per i suoi atteggiamenti ma non solo.

E' un romanzo molto distante da quello della Alcott, è malinconico e triste, è un romanzo sicuramente particolare che però non riesco tuttora ad inquadrare perfettamente, è un romanzo piacevole e che tutto sommato scorre abbastanza ma non ha quel non-so-ché in più!
Un romanzo che vuole celebrare il grande classico per ragazze ma che tenta anche di risvegliare la curiosità del lettore verso la storia di Louisa M. Alcott e la sua famiglia, in particolare verso il padre, figura su cui la Brooks si è basata per ritrarre il cappellano March, ma che purtroppo secondo me non ha funzionato.

Non so se siate degli estimatori di “Piccole donne” (io decisamente no) e la figura del padre vi incuriosisca, potrebbe piacervi come no, ma ho trovato questo romanzo troppo tiepido, mi aspettavo di più e speravo di essere rapita come mi era successo con “Annus Mirabilis” e invece niente, avevo troppe aspettative.

mercoledì 18 giugno 2014

Recensione "Annus Mirabilis" di Geraldine Brooks

Buongiorno ragazze/i!! ^^
Finalmente oggi torno "attiva", e vi racconto di un romanzo storico di cui, persone fidate, me ne hanno sempre parlato benissimo e che effettivamente ho adorato! *-*
Buona lettura...
Titolo: Annus Mirabilis
Autore: Geraldine Brooks
Pagine: 350
Anno di pubblicazione: 2014
Editore: BEAT
ISBN: 978-8865590294
Prezzo di copertina: € 9.00

Trama: È una mattina del 1666 a Eyam, un piccolo villaggio di montagna del Derbyshire, in Inghilterra, e nel cottage in cui vive, Anna Frith ha appena finito di allattare il piccolo Tom e di scrutare amorevolmente Jamie, che gioca da solo accanto al focolare. Anna si avvia verso la scala della soffitta, per raggiungere la stanza dove dorme Mr. Viccars. Dal giorno in cui Sam Frith se n'è andato, sepolto da una valanga nel giacimento di piombo in cui lavorava, è trascorso un inverno. In primavera, George Viccars è venuto a bussare alla porta del cottage in cerca d'un alloggio e Anna, vedova a diciotto anni con due bambini, ha pensato che l'avesse mandato Dio. Viccars è un sarto girovago, conosce Londra e York, l'intensa vita portuale di Plymouth e il traffico di pellegrini di Canterbury. Ed è gentile: ieri le ha fatto dono di un vestito di lana fine verde dorato. Perché però ora l'accoglie con strani gemiti? Anna entra nella stanzetta e per poco la brocca non le cade di mano. Il volto giovane e bello della sera precedente è scomparso. George Viccars giace con la testa spinta di lato da un rigonfiamento di carne lucida e pulsante. Così, nelle pagine di questo romanzo, la peste giunge a Eyam. Inaspettata e innocente eroina, Anna deve affrontare la morte nella sua famiglia, la disintegrazione della sua comunità e il pericolo di un amore illecito. L'Annus Horribilis della peste, però, è destinato a trasformarsi in un Annus Mirabilis, un anno di meraviglie...
 Voto:

Inizio con il dire che questo libro è ispirato alla vera storia degli abitanti di Eyam, piccolo villaggio del Derbyshire. La località era un tempo una zona mineraria per l'estrazione del piombo, e divenne famosa per il sacrificio compiuto dai suoi abitanti durante la peste del 1665-1666. L'epidemia fu causata da una partita di abiti, infestata da mosche infette, portata da Londra dal sarto George Vicars, il primo a morirne. Per evitare quindi la propagazione, gli abitanti di Eyam su consiglio anche del parroco William Mompesson, si misero spontaneamente in quarantena, durante la quale il cibo, che veniva lasciato ai confini del villaggio, veniva pagato con monete inserite in ciotole disinfettate con l'aceto.
L'epidemia finì nel 1666: dei 350 abitanti di Eyem ne morirono 250/260, compresa la moglie del parroco.

Nella postfazione l'autrice ci spiega come abbia usato i nomi reali di alcuni personaggi, come per esempio George Vicars, senza modificarne né la personalità né la storia. Per esempio, il  vero parroco viene rappresentato da Michael Mompellion, e la Brooks specifica che ne ha modificato la personalità mostrandocene una parte oscura, del tutto inventata, che verrà alla luce sono nella parte finale del libro; è una figura interessante perchè sino alla fine si vede solo il lato umano e gli aspetti più ammirevoli del suo carattere e delle sue azioni; solo nelle ultime pagine si intravere l'uomo sotto un altro punto di vista, ne ho visto la parte egoista e peccaminosa.
La moglie del parroco, chiamata nel libro Elinor Mompellion, è una donna forte e coraggiosa, che sacrifica se stessa per amore del marito (o almeno così ho creduto fino ad un certo punto...) e resta nel villaggio impestato ad aiutare i malati (anche nella vera storia Catherine Mompesson restò nel villaggio dove morì di peste).

Non posso non parlare di Anna Frith, la voce narrante del libro nonché domestica della coppia sopracitata: è una donna di appena diciottanni, vedova e con due bimbi piccoli sulle spalle, ed è lei che ospiterà in casa sua il "portatore" di peste pagandone purtroppo le conseguenze.
Anna è un personaggio interessante e facilmente amabile: dopo aver passato un infanzia terribile con un padre perennemente ubriaco e manesco, accetta immediatamente la prima proposta di matrimonio capitatale nella speranza di una lunga serenità ma purtroppo la sua vita è caratterizzata da morte e dolore: prima il marito in uno sfortunato incidente, poi arriva la peste che le porta via entrambi i figli, rimasta sola si dedica alla cura dei malati e stringe amicizia con la moglie del parroco, Elinor. 
L'amicizia che lega le due donne l'ho trovata un po' strana, nasce così all'improvviso per il bisogno di unire le forze e si sviluppa molto velocemente, diventa intensa e addirittura morbosa (o almeno così ho visto l'eccessivo attaccamento di Anna...). 
Anna è un personaggio "umano" e reale, ha pregi e difetti, commette errori e se ne pente, ha sentimenti veri e intensi, stringe legami e ne rompe altri, ha una storia tragica ma non si arrende mai, continua a lottare.

"Ero viva, ero giovane e sarei andata avanti finché avessi trovato una ragione per farlo." 
  
"Annus Mirabilis" è un libro bellissimo, ricco di storia, mai banale ma al contrario interessante; lo stile della Brooks l'ho trovato magnifico, è semplice e scorrevole, non annoia mai, personaggi caratterizzati benissimo e il tutto è documentato minuziosamente.
Un piccolo difetto però c'è e ad essere sincera non è così piccolo per tutti: il finale! Arrivata alla fine dopo essermi divorata le ultime cento pagine rimango di stucco, l'autrice ha voluto chiudere la storia frettolosamente e, a parer mio, ha commesso un piccolo errore, non mi aspettavo un finale del genere!
L'aspetto, fondamentale per me, che ho apprezzato moltissimo è stata la descrizione degli usi e dei costumi dell'epoca che, mescolati alla superstizione e all'ignoranza che aleggiano per le pagine, rendono questo libro un piccolo gioiello
Per questo la delusione di un finale "sbagliato" non ha fatto in modo di rovinare l'opinione che mi sono fatta del romanzo.

Consigliato agli amanti del genere storico, a chi apprezza le storie vere un pochino romanzate ma molto fedeli alla storia e a chi semplicemente è incuriosito al periodo storico in questione, o alla storia di una donna con una forza interiore incredibile. (IO ADORO LA BEAT!! *-*)

Allora, che dite??Vi incuriosisce???Avete già letto la Brooks??Ditemi tutto...^^
Pila