mercoledì 15 ottobre 2014

Recensione "David Copperfield" di Charles Dickens

Buongiorno cari!Come state?? ^^
Oggi una recensione a cui tengo molto, non avevo mai affrontato questa lettura nonostante il mio amore per Charles Dickens, credo che non fosse arrivato ancora il suo momento ma due settimane fa, di punto in bianco, è arrivata l'ispirazione, o meglio dire l'attrazione, e ho preso in mano questo volumone da quasi novecento pagine e ho iniziato il viaggio nella mia amata Londra vittoriana. *-*
Mi raccomando, fatemi sapere se vi interessa o se l'avete già letto...raccontatemi tutto!!!

Titolo: David Copperfield
Autore: Charles Dickens
Pagine: 858
Anno di pubblicazione: 2004 (1850)
Editore: Mondadori
ISBN: 978-8804525141
Prezzo di copertina: € 13.80

Trama: «Di tutti i miei libri» confessò Charles Dickens «amo soprattutto David Copperfield. Nessuno potrà mai, leggendola, credere in questa narrazione più di quanto non vi abbia creduto io mentre la scrivevo.» E in effetti ben pochi scrittori hanno saputo catturare in modo più efficace le emozioni dell'infanzia e la sorpresa, la magia e il terrore del mondo quali li vedono gli occhi di un bambino.
In realtà le avventurose esperienze di David Copperfield adombrano le vicende che hanno contrassegnato la vita dell'autore, che tuttavia riesce ad andare ben oltre il banale autobiografismo.
Dickens descrive con rara incisività tutta una galleria di personaggi raccolti attorno alla figura del giovane protagonista, sino a formare una delle "commedie umane" più lette di ogni tempo. E il favore con il quale il romanzo fu accolto fin dal suo primo apparire nel 1850 non è mai venuto meno. 
Voto: 
Ho provato fin da subito una forte empatia per David: un sentimento non mosso dalla pietà e dalla compassione che provai per Pip ( il protagonista di Grandi Speranze non rientra affatto tra i miei preferiti), o dalla profonda tenerezza, provata fin dalle prime pagine, che determinò la mia preferenza per Oliver; per David è stato amore a prima vista: l'ho visto nascere tra le braccia di una madre sola, amorevole ma troppo ingenua, l'ho visto circondato dall'amore di una governante materna sempre pronta a proteggerlo, l'ho visto ribellarsi contro quel nuovo papà manesco e rigido che non avrebbe mai voluto, l'ho visto soffrire, essere sfruttato e umiliato, l'ho visto ribellarsi al destino e prendere una nuova strada, crescere e diventare prima un ragazzo educato poi colto e amante delle donne, l'ho visto prendersi la prima cotta e cedere ad un amore immaturo, rendersene conto ma provarci fino alla fine, ho tifato per lui durante tutto il suo percorso, ho sperato che si accorgesse della brutalità delle persone che vivono nella speranza di ingannare e approfittarsi, ho sperato che non facesse quello sbaglio che per anni gli ha chiuso gli occhi, ho sperato che li riaprisse per accorgersi che quello che voleva era là, proprio davanti a lui.
Non ho resistito all'infinita dolcezza di Peggotty, quella governante che rispecchia, nell'immaginario collettivo, tutte quelle tate affettuose che, con qualche chilo in più, buoni messaggi e maniere dirette, avremmo voluto nella nostra infanzia; ho tifato per Agnes, dal primo secondo in cui l'ho incontrata ne sono rimasta affascinata e ho capito che era lei, quella ragazzina oggetto dell'amore eccessivo di un padre vedovo, debole e sofferente, la donna del romanzo; zia Betsey, così eccessiva e particolare, ha fatto breccia nel mio cuore nel momento stesso in cui decide di prendersi cura del piccolo David, quando affronta i due fratelli Murdstone sono fiera di lei, sorrido alla sua abitudine di cambiare il nome a qualsiasi personaggio incontrato, la sua singolarità è unica e ha fatto si che sia tra i miei personaggi preferiti...

Poi ci sono quei personaggi che hanno l'ovvia funzione di essere gli antagonisti, e qui nessuno viene risparmiato: Edward Murdstone è il primo che David ha la sfortuna di incontrare, apparentemente affascinante e affabile riesce ad ingannare Clara e a sposarla, in realtà si rivelerà un uomo rigido e freddo, bugiardo e violento; Uriah Heep è sicuramente il personaggio più odioso che abbia mai incontrato, con la sua professata “umiltà” è un ragazzo dall'aspetto inquietante, all'apparenza auto-ironico in realtà si dimostrerò subdolo e infido, malvagio e contorto; Steerforth non è proprio un antagonista ma è sicuramente un personaggio negativo, compagno di scuola di David è carismatico e affascinante, leader ma con una pessima condotta etica.

“Qui, benché i personaggi si offollino uno dietro l'altro e la vita scorra ovunque, un certo comune sentire – la giovinezza, la gioia e la speranza – avvolge il tumulto, raccolgie gli elementi sparsi e investe la migliore delle opere di Dickens di un'atmosfera di bellezza”   Saggio di V. Woolf

Questi sono solo alcuni dei tantissimi personaggi che ci presenta Dickens, sicuramente quelli che sono stati maggiormente evidenziati (forse ho dimenticato di citare lo sciocco Micawber) o almeno quelli che hanno colpito particolarmente me, ma vi assicuro che anche quelli secondari sono degni di nota.
David Copperfield, romanzo più autobiografico
dell'autore inglese, è sostanzialmente diviso il due parti: la prima è la più classica del repertorio dickensiano, con i temi del lavoro in fabbrica, lo sfruttamento minorile, la Londra fumosa e grigia, il degrado umano e urbano, mentre nella seconda assistiamo alla crescita del protagonista che diventa uomo e affronta le tragedie della vita; ho letteralmente divorato la prima parte con David bambino perchè adoro le tipiche tematiche citate in precedenza, la parte successiva cala un pochettino di intensità ma la storia e lo stile ti catturano magistralmente, spesso mi sono ritrovata a sorridere, a volte addirittura a ridere, dell'ironia che l'autore usa abitualmente per caratterizzare i suoi personaggi.

Adoro lo stile di Dickens, checché se ne dica, lo trovo estremamente scorrevole, ha la magnifica capacità di presentare una infinità di personaggi tutti perfettamente caratterizzati, tutto è incatenato precisamente e niente è lasciato al caso, ci sono alti e bassi ovviamente ma mai pause monotone che interrompono la lettura...quello che amo ancor di più è il fatto che i “cattivi” siano tutti sempre puniti, nessuno avrà il perdono dell'autore solo i più meritevoli, giusto le ultime pagine, avranno quel lieto fine che si sono guadagnati in tutta una vita di fatica.

Curiosità:
Tolstoj, che considerava Dickens il migliore di tutti i romanzieri inglesi, dichiarò che "David Copperfield" era il suo romanzo riuscito meglio; Henry James ricordò di amare sentirlo leggere da sua madre nascosto sotto un tavolino; Dostoevskij rimase affascinato dalla sua lettura nel campo di prigionia in Siberia; Kafka definì il suo libro “America" "una pura imitazione" di esso; James Joyce espresse il suo rispetto per questo romanzo nel suo libro "Ulisse"; Virginia Woolf, che non aveva normalmente una grande considerazione per Dickens, confessò il valore di questo romanzo, che racconta "i miti e le memorie della vita"; esso era inoltre il romanzo preferito di Sigmund Freud.

Questo è il mio Charles Dickens.


10 commenti:

  1. l'ho letto in prima media e leggere la tua recensione mi ha riportato nel mondo di David, che ho tanto amato! ricordo di aver pianto riconsegnando il libro in biblioteca *-*

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    1. Davvero bello Stefania ^^, quante emozioni ho provato leggendolo anche io!! *-*
      Sono questi i libri che ti lasciano un ricordo indelebile....

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  2. un bellissimo libro che mi riporta indietro negli anni...

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  3. L'ho amato moltissimo, anche se nel mio cuore ha un posto speciale il libro che mi ha fatto scoprire Dickens: Oliver Twist ^^

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    1. Ciao Katerina!!!
      Ci credi che anche io ho iniziato con Oliver??! *-* E sono d'accordo, ha un posto speciale anche per me perchè mi ha fatto avvicinare ad un autore grandissimo e che ormai fa parte dei miei autori preferiti....però con David è stato davvero amore a prima vista! ^^

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  4. Lo devo proprio rileggere, lo guardo lì sullo scaffale e vorrei tanto prenderlo in mano, ma so che lo trascinerei per mesi perché al momento non mi sento affatto pronta per un nuovo mattone Dickensiano. Quando lo sarò, David come rilettura e Hard Times come nuova opera saranno i primi della lista! :)

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    1. Assolutamente, per leggere Dickens bisogna essere in un buon periodo...Hard Times è bellissimo, te lo consiglio assolutamente Cecilia!!L'ho trovato molto attuale tra l'altro...

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  5. bellissimo questo classico!!! a volte mi verrebbe voglia di rileggerlo... se non fosse che tanti libri nuovi mi aspettano!
    e Dickens è "semplicemente" un grande maestro!!

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    1. Sono d'accordo con te Angela!!Adoro Dickens...un grande maestro come dici tu! *-*

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