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domenica 15 maggio 2016

Recensione "Ross Poldark" di Winston Graham

Titolo: Ross Poldark
Serie: The Poldark Saga #1
Autore: Winston Graham
Traduttore: Matteo Curtoni e Maura Parolini
Anno di pubblicazione: 2016
Editore: Sonzogno
ISBN: 9788845426162
Prezzo di copertina: 18,50 €

Trama: Cornovaglia, 1783. Ross Poldark, figlio di un piccolo possidente morto da poco, torna a casa, esausto e provato, dopo aver combattuto per l'esercito inglese nella Rivoluzione americana. Ora è un uomo maturo, non più l'avventato ed estroverso ragazzo che aveva dovuto abbandonare l'Inghilterra per problemi con la legge. Desidera soltanto lasciarsi il passato alle spalle e riabbracciare la sua promessa sposa, la bella Elizabeth. La sera stessa del suo arrivo, però, scopre che, anche a causa di voci che lo davano per morto, la donna sta per convolare a nozze con un altro uomo. Non solo: Nampara, la casa avita, si trova in uno stato di abbandono, cui ha contribuito anche una coppia di vecchi servi, fedeli ma ubriaconi. Devastato dalla perdita del suo grande amore, Ross decide di rimettere in sesto Nampara e di concentrarsi sugli affari che il padre ha lasciato andare a rotoli, tornando a coltivare le terre e lanciandosi nell'apertura di una nuova miniera. Viene aiutato dalla cugina Verity, dai due servi e da Demelza, una rozza ma vivace ragazzina che ha salvato da un pestaggio e che, impietosito, ha preso a lavorare con sé come sguattera. Nella terra ventosa di Cornovaglia si intrecciano i destini dei membri della famiglia Poldark, primo fra tutti il forte e affascinante Ross, ma anche della gentile Verity, di Elizabeth, tormentata da segrete preoccupazioni, e di Demelza che, diventata una bellissima donna, è determinata a conquistare il cuore dell'uomo che le ha cambiato la vita.
Voto:


Ross Poldark è il primo dei 12 romanzi che fanno parte della Poldark Saga, un ciclo di romanzi che girano attorno alle vicende della famiglia Poldark, scritta a partire dal 1945 dallo scrittore inglese Winston Graham. Da questa serie sono stati finora tratti un film e due serie tv: la prima nel 1975, la seconda nel 2015. 
Oltre che per questa serie l'autore è famoso anche per un'altra trasposizione di un altro suo libro, il thriller Marnie, diretto da Alfred Hitchcock e interpretato da Sean Connery e Tippi Hedren nel 1964.

Questo primo romanzo inizia nel 1783 e si conclude nel 1787 e racconta le vicissitudini di Ross Poldark, giovane uomo partito per la guerra d'indipendenza americana. 
Al suo ritorno in patria, la Cornovaglia, scopre che il padre, uno dei signorotti del luogo, è deceduto, lasciandogli una miniera e alcune tenute in decadenza. Convinto che una volta ritornato dalla guerra avrebbe sposato il suo primo amore, Elizabeth Chynoweth, trova purtroppo una brutta sorpresa: la ragazza, dopo ben 3 anni di attesa, credendolo ormai morto sta per sposare il cugino di lui, Francis Poldark.
Per Ross si rivelerà essere un periodo duro e difficile, che riuscirà a superare grazie al supporto di Verity, sua cugina e grande amica e al suo obiettivo di trovare dei fondi per riaprire la miniera di rame lasciatagli dal padre e dare del lavoro agli abitanti del luogo. Ad entrare nella sua vita ci sarà anche Demelza, ragazzina trovata per strada e assunta come serva, ma che col crescere e diventare adulta diventerà qualcosa di più nella vita del Capitano Poldark.

Il romanzo di Winston Graham è scritto in maniera squisita: man mano ci vengono introdotti i numerosi personaggi di questa saga, ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti. Particolare unico alcuni suoi dialoghi: infatti l'autore nelle scene che andrebbero a tediare il lettore sceglie dei dialoghi "discorsivi", nel senso che vengono riassunti sotto forma di discorso generale, così da non perdere parti importanti ai fini della storia, ma al contempo di non annoiare il lettore con brani che sembrerebbero lì per lì inutili. I personaggi, come dicevo prima, ci vengono presentati in maniera dettagliata e non si può fare a meno di affezionarsi a molti di loro o a decidere a chi andrà o meno la nostra simpatia. 
Fra quelli che mi sono più a cuore ci sono Ross, Demelza, Verity e anche quei bricconi di Jud e Prudie. 
Il libro, pur contando più di 400 pagine, si lascia leggere benissimo e scorre via come se ne contasse solo la metà. Arrivati alla fine della storia (in realtà solo della prima parte), non si può far meno di voler continuare a leggere il seguito, tanto sono appassionanti le vicende di questa famiglia e di chi gli sta intorno.

Da questo ciclo di romanzi, come dicevo prima, sono stati tratti ben 3 adattamenti: 1 film e 2 serie tv. L'ultima, datata 2015, ha ottenuto un grandissimo successo ed è stata rinnovata per una seconda stagione (attualmente in lavorazione). 
La prima stagione conta 8 episodi da 60 minuti l'uno e riprende i primi 2 volumi della serie, per cui se non volete incorrere in spoiler, vi consiglio di guardare solo i primi 4 episodi, anche se sono certa che una volta iniziata vi riuscirà impossibile non continuare a vedere la serie fino alla fine! Altra cosa che va, indubbiamente, a suo vantaggio è il fatto che sia fedele al romanzo per un buon 90%: dialoghi, situazioni, sono presi direttamente dal libro e questo non fa altro che renderla ancora più bella agli occhi di chi ha già amato i romanzi.

Per quanto mi riguarda vorrei il secondo volume della saga fra le mie mani ADESSO, ma cercherò di essere paziente e aspettare o di provare a leggerlo in inglese se proprio non riuscirò ad attendere più a lungo. 

La Sonzogno ha fatto un bellissimo lavoro di traduzione e ci terrei a ringraziare l'intera redazione per aver deciso di portare questo gioiello di letteratura anche da noi, oltretutto mi dite come si fa a non amare la cover? 
In ultimo, vorrei ringraziare Valentina per l'opportunità di avermi fatto leggere questo splendido romanzo, uno fra i più belli letti quest'anno, senza alcun dubbio.

Se dunque vi piacciono i romanzi storici scritti bene, con bei personaggi e storie avvincenti, questo libro fra proprio al caso vostro e non dovreste perderlo. In alternativa vi consiglio anche la bellissima e fedelissima serie tv!

venerdì 25 marzo 2016

Recensione "Gli occhi neri di Susan" di Julia Heaberlin

Buongiorno, lettori! Scusate se - ANCORA UNA VOLTA - sono scomparsa, ma ultimamente sono molto impegnata e mi spiace dirlo ma a breve darò un annuncio sul destino del blog, questa infatti potrebbe essere l'ultima recensione pubblicata. 
Detto questo, vi lascio al mio parere su questa lettura e ci sentiamo presto per il post del mese e per le novità legate al blog. Un abbraccio e se non ci sentiamo... buona Pasqua!!!!

- In uscita il 31 marzo -

Titolo: Gli occhi neri di Susan
Autore: Julia Heaberlin
Traduttore: Marianna Cozzi e Angela Ricci
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2015
Editore: Newton Compton
ISBN: 9788854189539
Prezzo di copertina: 12,00 €

Trama: Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è incredibilmente sopravvissuta a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui pianta dei particolari fiori gialli. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent'anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un'artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della sua camera da letto, un fiore giallo, che sembra piantato di recente. Sconvolta da ciò che quell'immagine evoca, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle fatto trovare un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L'unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della sua memoria, che potranno davvero riportare a galla la verità...
Voto:


Romanzo di debutto di Julia Heaberlin, Gli occhi neri di Susan è un thiller mistery che è stato apprezzato molto in patria e dal quale verrà presto tratto un film.

La storia racconta di Tessie, una normale adolescente che vive in maniera spensierata la propria vita, fino al giorno in cui verrà rapita e gettata da un serial killer in una fossa insieme ad altri corpi di ragazze uccise e in putrefazione, riuscendo però a salvarsi ed essendo così l'unica sopravvissuta alla vicenda. Il racconto è strutturato in capitoli alterni: da una parte la Tessa adulta e madre di oggi, dall'altra la Tessie adolescente dopo la terribile esperienza. 

Pur essendo il romanzo d'esordio, l'autrice americana Heaberlin ha scritto un buon romanzo, tessuto da inquietudine, paura e sospetto abilmente trasmetti al lettore, che non può far altro che restare incollato alle pagine. L'approfondimento dei personaggi è molto buono, soprattutto quello relativo a Lydia, la migliore amica della protagonista, così come la storia di base su cui si erge il romanzo.

Purtroppo però ho aspettato invano per tutta la durata del libro che l'autrice desse dei dettagli o delle informazioni che mi permettessero di poter avanzare ipotesi su chi potesse essere effettivamente il serial killer, cosa che non è avvenuta (o da lettrice di thriller e quindi per nulla esperta del genere non sono riuscita a captare), perché viene tutto svelato nelle ultime 30 pagine, non lasciando quindi al lettore l'opportunità di fare congetture sul colpevole. Inoltre, ho trovato che venisse sì svelato il mistero, ma che non venisse spiegato in maniera del tutto completa, per cui mi ha lasciato un senso di incompleto. Per questo motivo il mio voto è così basso: la storia di base - Tessie che viene gettata nella fossa e la particolare e interessante figura di Lydia - avrebbero potuto creare un romanzo eccezionale, cosa che purtroppo non si è avverata  a causa della cattiva gestione della rivelazione del colpevole, almeno secondo il mio parere. 

Nonostante tutto, voglio dare il beneficio del dubbio all'autrice, visto che è pur sempre al suo primo romanzo, per cui leggerò sicuramente i suoi prossimi romanzi e ne consiglio la lettura agli appassionati del genere, ma non solo.

giovedì 3 marzo 2016

Recensione "La moglie dell'aviatore" di Melanie Benjamin

Buongiorno, lettori! Scusate la mia sparizione ma ultimamente va così purtroppo! Oggi vi parlo dell'ultima lettura di febbraio e la migliore del mese, anche. Devo ringraziare di cuore la Beat per la copia inviatomi, i loro libri sono sempre una garanzia.


- In uscita il 3 marzo -

Titolo: La moglie dell'aviatore
Autore: Melanie Benjamin
Traduttore: Maddalena Togliani
Pagine: 416
Anno di pubblicazione: 2016
Editore: Beat
ISBN: 978886559313-4
Prezzo di copertina: 9,00 €

Trama: È il 1927 quando Anne Morrow incontra per la prima volta Charles Lindbergh. Lei è una ragazza piena di grazia e impeto giovanili, con i capelli scuri e curve inadatte agli abiti dalla linea dritta dell'epoca. Figlia dell'ambasciatore americano in Messico, un uomo appartenente allo stesso mondo e alla stessa cerchia sociale di Joseph e Rose Kennedy e di Henry Ford, Anne sogna "relazioni scandalose" pur di non diventare un giorno come una di quelle vecchie rinsecchite che, ai tornei di bridge, passano il tempo a malignare sui giovani e sui loro sogni. Lui è un ragazzo di venticinque anni che nel mese di maggio di quell'anno è diventato un eroe: ha sorvolato l'oceano Atlantico come un'aquila, e in solitaria per giunta, conquistando non solo l'intero pianeta ma anche il cielo sovrastante. Da allora è immortalato per l'eternità in fotografie e cinegiornali mentre sventola allegro la mano dalla cabina di pilotaggio, snello e abbronzato nella sua tuta da aviatore troppo larga, i capelli biondi tagliati cortissimi, rasati sulla nuca e con una frangia da adolescente. Oppure appoggiato con atteggiamento disinvolto al suo aereo; anzi, per lui l'aereo, lo Spirit of St. Louis. I Morrow hanno invitato il giovane aviatore nella speranza che i suoi occhi si posino su Elisabeth, la sorella maggiore di Anne, la bella di casa con il suo incarnato di porcellana, i riccioli biondi e i grandi occhi azzurri...
Voto:


La moglie dell'aviatore di Melanie Benjamin è una biografia romanzata dei coniugi Lindbergh, famosissimi in America e nel mondo per essere stati la prima coppia di aviatori.

La storia è raccontata dal punto di vista della moglie Anne Morrow Lindbergh famosa, oltre che per gli importanti traguardi intrapresi come prima donna aviatrice, come scrittrice. Il libro racconta, quindi, tutta la vita della coppia dal suo punto di vista dal 1927 al 1974.
Anne è una giovane studentessa di Lettere del Smith College, nonché figlia dell'ambasciatore del Messico Dwight W. Morrow. Nel Natale del 1927 torna a casa e in questa occasione incontrerà per la prima volta Charles Lindbergh, che pochi mesi prima era diventato l'uomo più famoso del mondo per essere stato il primo aviatore ad aver attraversato il Pacifico in solitaria con l'aereo Spirit of Saint Louis (oggi esposto a Washington). Sin da subito Anne resta affascinata e ammaliata dal ragazzo, vedendolo, come tutta l'America, come Lucky Lindy, l'Aquila Solitaria e come l'Eroe della nazione.
I due si sposeranno nel 1929 e Anne sarà la prima donna a prendere il brevetto di volo, a studiare la geografia astronomica e a seguire il marito nei suoi lunghi viaggi, tracciando le prime rotte aeree. 
Nel 1932 i coniugi saranno stravolti dal rapimento e omicidio del loro primogenito e Anne si troverà a dover fronteggiare il dolore della perdita da sola: il marito, infatti, le vieterà di piangere in sua presenza perché non vuole vederla così "debole". Successivamente i coniugi continueranno a volare nel resto del mondo, visitando la Germania hitleriana dove inizialmente avevano pensato di trasferirsi, finché Anne chiede a Charles di non voler volare più perché vuole stare più vicina ai loro 4 figli, cosa che lo lascerà inizialmente sconcertato, ma che poi, pur malavoglia, accetterà.
Charles Lindbergh è un uomo freddo, non riesce ad esprimere le proprie emozioni e talvolta i suoi comportamenti sfociano in crudeltà e tirannia, molte volte nei confronti dei figli, pur essendo stato uno degli uomini più coraggiosi che l'America abbia mai avuto. Il suo rapporto con la moglie è di grande affetto, anche molto misurato da parte di lui e la passione è uno degli elementi più forti che lega la coppia. 
Anne è una ragazza che non conosce sé stessa, che non sa cosa vuole e che vivrà per anni sotto il dominio e l'influenza del marito, pur essendo stata una donna straordinariamente intelligente. Solo verso i cinquant'anni e dopo che i figli saranno andati via di casa, forse a causa della lontananza del marito (che tornava solo poche volte l'anno e per brevi periodi) riuscirà a capire cosa vuole davvero rendendosi conto di valere molto: per questo motivo cercherà una propria indipendenza prendendo in affitto un appartamento nella Grande Mela e costruendosi una vita diversa da quella finora vissuta. Nel 1955 pubblica il suo più grande romanzo Dono dal mare e in quegli anni si circonda di persone stimolanti che ridaranno nuovo slancio alla sua vita, avviando anche una relazione con un medico (e anche se non viene citato nel romanzo, stando alle fonti Wikipedia anche con l'autore e aviatore Antoine de Saint-Exupéry). 
Ci ritroviamo poi catapultati nel 1974: Lucky Lindy, suo marito, è in fin di vita, malato di leucemia, ma Anne scopre per mezzo di alcune lettere dei tradimenti di lui. Charles Lindbergh, infatti, aveva il chiodo fisso della discendenza "pura" e più volte era stato criticato di razzismo negli anni '40: avviò 3 relazioni in Germania, dalle quali nacquero ben 7 figli. 

La storia di Anne, ma anche quella di Charles, non fu una vita facile, ma sicuramente fu piena. 
Personalmente mi ha fatto rabbia vedere che una donna forte e intelligente come Anne si sia fatta mettere in ombra e certe volte manipolare dal marito solo per i propri fini. Mi sono detta "erano gli anni '30, era un periodo diverso dal nostro", ma no: più volte nel corso del romanzo familiari e amici facevano riferimenti velati in merito alla nostra protagonista, cercando di spingerla a far valere la propria opinione, così come c'erano esempi di donne che facevano sentire con coraggio la propria voce, proprio come oggigiorno. 
Probabilmente Anne era troppo giovane, succube e sottomessa dal fascino e dall'importanza storica e mondiale del marito per farsi valere. L'unica spiegazione che riesco a darmi è che sia cresciuta in una famiglia nella quale veniva poco o per nulla apprezzata e questo deve averle dato poca autostima, cosa che l'ha portata a comportarsi di conseguenza. Charles Lindbergh da quel che si evince dal romanzo ha avuto una famiglia non facile: se non ricordo male il padre andò via quando era un bambino e la madre lo crebbe in maniera fredda e distaccata. Era sicuramente un uomo particolarmente coraggioso, al quale vanno riconosciuti moltissimi meriti, ma resta il fatto che approfittasse della moglie, era un uomo freddo e in certe situazioni si comportò nella maniera sbagliata.

L'autrice riesce a descrivere bene la relazione fra i due, l'affetto e l'ammirazione che Anne provava nei confronti del marito, così come sottolinea gli sporadici moti d'affetto di lui nei suoi confronti. Grande importanza dà alle avventure intraprese e affrontate dai Lindbergh, che resteranno nei libri di storia per sempre, anche se probabilmente i meriti saranno dati solo a lui.  
Il romanzo cattura il lettore e risulta impossibile separarsi dalle sue pagine, ci si sente davvero immersi nelle vicende, portati in aereo da una parte all'altra del mondo, ci si ritrova a incoraggiare e sperare insieme ad Anne e non solo, a vivere insieme i momenti difficili della sparizione del bambino, ma anche l'asfissia e la persecuzione da parte della stampa. Ci sono decine di cose da dire su questo romanzo, ma sono sicura di essere riuscita ad esprimerne soltanto alcune, quello che vi posso però dire è di leggerlo: è una lettura bella, importante, per certi versi difficile (dopo aver letto della vicenda del bambino l'ho dovuto mettere in pausa per almeno un giorno, tante sono le emozioni che trasmette), ma è uno di quei libri il cui ricordo permane a lungo. Poi le biografie hanno secondo me una marcia in più: sono situazioni, persone, avvenimenti realmente avvenuti (anche se sì, certo, sempre in maniera romanzata), ma un buon 80/90% sono documentati e raccontati attraverso un libro restano meglio impressi nel cuore e nella mente di chi legge.
Leggerò sicuramente altro di questa talentuosa autrice e quindi non posso fare altro che consigliarvene la lettura.

In ultimo vi lascio un video, da quanto ho visto è forse l'unico in cui si vedono interagire i coniugi, che mi ha lasciata perplessa: vedete come si comporta lui? Mah. 

Ho già detto abbastanza: leggetelo! 

lunedì 22 febbraio 2016

Recensione "Segreto di famiglia" di Mikaela Bley

Ed eccomi ancora qui, buon lunedì a tutti! Non so voi, ma per me questo mese di febbraio è davvero scarso di letture, finora ne conto solo 3 e la cosa brutta è che non ho molta voglia di leggere! T.T In compenso, dei 3 libri letti finora 2 si salvano, 1 assolutamente no. 
Tornando a noi, ecco l'ultimo libro che ho letto, anzi diciamo divorato perché una volta iniziato ho dovuto terminarlo nel più breve tempo possibile, tanto prende. Ringrazio la NC per avermene inviata una copia in anteprima, gentili come sempre! Per cui... ecco a voi come l'ho trovato! ^^

- In uscita il 25 febbraio -

Titolo: Segreto di famiglia
Serie: Ellen Tamm #1
Autore: Mikaela Bley 
Traduttore: Lisa Raspanti
Pagine: 334
Anno di pubblicazione: 2016
Editore: Newton Compton
Prezzo di copertina: 12,00 €

Trama: A Stoccolma è un freddo e piovoso venerdì di maggio, quando la piccola Lycke, di soli otto anni, scompare improvvisamente nel centro della città.
La rete televisiva nazionale si lancia subito sulla notizia e manda sul campo un’inviata specializzata in cronaca nera, Ellen Tamm. Chi ha visto Lycke per l’ultima volta? Chi sono i suoi genitori? Il padre e la madre di Lycke sono separati ed è stata la nuova moglie del padre ad accompagnare la bambina al centro sportivo, dove se ne sono perse le tracce. La donna, madre a sua volta da poco, racconta la sua versione dei fatti, ma ci sono delle zone d’ombra nella testimonianza. La tata che ha cresciuto la bambina è chiusa nel dolore. La madre di Lycke invece è imperscrutabile, soffre ancora il peso del divorzio e di una depressione post partum mai affrontata. Il padre, dal canto suo, non si dà pace. Nel frattempo Ellen si impegna in una ricerca spasmodica, nonostante la corruzione della polizia, i sempre più strani comportamenti dei genitori di Lycke e le frecciate velenose dei colleghi. Ma ha deciso di fare il possibile per fronteggiare la situazione da vera professionista, perché questo caso le ricorda da vicino ciò che conosce sin troppo bene: segreti di famiglia, bugie, inganni che la obbligheranno a confrontarsi con il proprio doloroso passato, mentre le speranze di ritrovare la bambina scomparsa si assottigliano…
Voto:


Nato dal successo del self-publishing, Segreto di famiglia, con il titolo originale di Lycke, è diventato in pochi mesi un successo internazionale e l'autrice svedese, Mikaela Bley, ha deciso di farne una serie, con protagonista Ellen Tamm, una giornalista di cronaca nera.

La Bley sa decisamente come tenere col fiato sospeso il lettore e come non farlo staccare dalla lettura, la sua scrittura si caratterizza per fluidità, susseguirsi di vicende e in breve, è impossibile staccarsi dalle pagine del suo libro: io l'ho letto in meno di 24 ore con il pensiero fisso di sapere come andasse a finire la storia e... no, non ho azzeccato il colpevole, anche se gli indizi c'erano e credo che una mente più allenata alla lettura di thriller ci sarebbe arrivata senza grosse difficoltà (almeno credo!). 
Il libro alterna capitoli con diversi punti di vista: c'è quello di Ellen Tamm, la protagonista e giornalista della storia e poi i personaggi coinvolti nel caso della scomparsa di questa bambina, Lycke, quindi la madre, il padre, la nuova moglie del padre e infine la tata. 
Ho trovato la caratterizzazione dei personaggi fatta abbastanza discretamente, anche se non particolarmente approfondita, ma il il libro è solo il primo di una serie, quindi penso proprio che l'autrice abbia ancora del tempo per farci conoscere meglio i personaggi secondari ma soprattutto raccontarci lo sviluppo della relazione (se ciò avverrà) fra Ellen e Jimmy.
Il libro tocca argomenti delicati e dal punto di vista psicologico/emotivo ha un buon tasso di coinvolgimento: come dicevo prima, il caso che viene trattato, è la scomparsa di Lycke, una bambina di 8 anni e ad investigare sul caso c'è, oltre alla polizia, la giornalista Ellen, che da piccola ha subito una tragedia simile.

Il risultato è una buona lettura, coinvolgente e trascinante, con buoni personaggi e intreccio della trama e il romanzo sarà disponibile da giovedì 25 febbraio.

Sicuramente va lodata l'autrice, perché pur essendo soltanto al suo primo romanzo, ci sono buoni presupposti affinché continui sempre di più a migliorare e mi farà piacere continuare a leggere le future avventure di questa nuova "eroina".

mercoledì 17 febbraio 2016

Recensione "Infinito + 1" di Amy Harmon

Buongiorno lettori! Scusate se scompaio e riappaio in continuazione, ma ultimamente va così! :/ Oggi però sono allegra: il romanzo che ho terminato ieri, per il quale ringrazio di cuore la Newton Compton per avermene inviato una copia in anteprima, mi ha conquistata e spero che seguirete il mio consiglio di leggerlo perché è un libro che merita... all'infinito! :D

Titolo: Infinito + 1
Autore: Amy Harmon
Traduttore: Stefania Rega
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2016
Editore: Newton Compton
ISBN: 9788854186682
Prezzo di copertina: 9,90 €

Trama: Bonnie Rae Shelby è una superstar. È ricca, bellissima e famosa. E soprattutto desidera morire. Finn Clyde è un signor nessuno. Nonostante sia brillante e cinico si trova completamente a pezzi. E tutto ciò che vuole è la possibilità di vivere ancora. Finn ha un passato con cui confrontarsi, Bonnie un futuro che non vuole affrontare. La decisione è drastica: buttarsi a testa in giù o afferrare la sua mano e rischiare tutto. Così, mentre il ticchettio di un orologio scandisce il tempo della scelta, inizia la loro avventura, un viaggio che cambierà per sempre le loro vite. "Infinito + 1" è un romanzo che parla di persone famose ma costrette in gabbie dorate, che un giorno hanno la fortuna di trovare un amico dietro un volto sconosciuto, e di scoprire l'amore nel più strano dei luoghi.
Voto:
(4,5 stelline!)


Al terzo romanzo di questa straordinaria autrice avevo il timore di poter rimanere delusa: spesso mi succede di leggere più libri dello stesso autore/autrice e avere la sensazione di riletto la stessa storia con soltanto pochi elementi cambiati, ma quando si parla di Amy Harmon posso affermare con piacere che non è il suo caso. Anche quest'ultimo romanzo si riesce a distinguere dalle altre storie che ha scritto, avendo come unico filo conduttore la bravura, sensibilità e delicatezza di un'autrice che non posso non apprezzare e continuare a leggere in futuro.

Infinito + 1 racconta la storia di Bonnie Rae Shelby, una superstar di musica country dai riccioli d'oro e dalla voce vellutata che in seguito ad alcuni avvenimenti (che non sto qui a raccontarvi) decide di porre fine alla sua vita: a salvarla dal possibile suicidio da un ponte c'è, per puro caso, Finn Clyde, un ex giovane carcerato in cerca di un nuovo futuro. Dopo essere stata salvata, Bonnie costringerà/convincerà Clyde a darle un passaggio, pur di fuggire dalla sua attuale vita.

Il romanzo, come ogni altro libro di Amy Harmon, è contraddistinto per il forte impatto emotivo sul lettore: la personalità, la psicologia dei personaggi sono approfonditi in maniera eccelsa dall'autrice, così come le situazioni drammatiche che vengono raccontate. Il linguaggio è fluido, spontaneo e diretto e riesce impossibile staccarsi dalle (dis)avventure di questa nuova coppia di Bonnie e Clyde dei giorni nostri. 
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I temi messi in ballo sono tanti e diversi: c'è quello della fama e di come si possa trasformare in prigione e lo stesso concetto di prigione riproposto sotto altri aspetti, l'amore/odio che può esserci fra fratelli e in questo caso fra gemelli. C'è anche la capacità e la spinta, da parte dell'Harmon, di far rendere conto ai personaggi che possono vivere in base alle loro scelte e non a quelle imposte dalla società o dalla famiglia, a scapito di deludere qualcuno per la scelta intrapresa.

In conclusione sono rimasta letteralmente innamorata e rapita da questo romanzo, che naturalmente consiglio a chi ha voglia di leggere una bella storia, scritta bene, ricca di sentimenti e con dei personaggi indimenticabili. 
Vuoi o non vuoi, come sempre, Bonnie e Clyde restano comunque nel cuore di qualcuno.

Da domani 18 febbraio il libro sarà disponibile in tutte le librerie. 

lunedì 8 febbraio 2016

Recensione "Nonostante tutto ti amo ancora" di Samantha Towle

Buon lunedì, lettori! Oggi vi parlo della prima lettura di febbraio, che riceve il premio peggior lettura dell'anno, anche se il 2016 è iniziato da poco, quindi staremo a vedere se leggerò di peggio. Il lato positivo è che si è dimostrata una lettura comica, quindi almeno non è stato così orribile leggerla e poi, sarò onesta, mi sono divertita parecchio nello scrivere la recensione. xD E grazie alla Newton Compton per la copia inviatomi.

Titolo: Nonostante tutto ti amo ancora
Autore: Samantha Towle
Traduttore: Elisabetta Colombo
Pagine: 316
Anno di pubblicazione: 2016
EditoreNewton Compton
ISBN: 9788854185739
Prezzo di copertina: 9,90 €

Trama: Mia Monroe sta scappando. Da una persona che le ha fatto del male. Da un passato che vuole tenere nascosto. Non ha più fiducia nel futuro.
Jordan Matthews ama le cose facili. Le donne facili. La vita facile. Poi incontra Mia. Lei è a pezzi e ha sulle spalle il peso più grande che una persona possa sostenere. Ma più Jordan conosce Mia, più si ritrova, per la prima volta nella sua vita, a volere con tutto se stesso qualcosa… qualcuno… lei. E allora la vita non è più così facile. Jordan è tutto ciò che Mia non dovrebbe volere. Un ragazzo poco raccomandabile, arrogante, con un passato da giocatore d’azzardo e un presente da cinico donnaiolo. Eppure Mia se ne innamora. E allora il passato da cui cercava di fuggire sembra raggiungerla…
Voto:


Se vi capita di adocchiare questo libro e di incuriosirvi, fate prima a lasciarlo dov'è. Il romanzo di Samantha Towle affronta quel filone che va tanto di moda ultimamente, nel quale i personaggi hanno vissuto qualsiasi situazione drammatica vi possa mai venire in mente ed è un libro che vi sconsiglio assolutamente, a meno che non vogliate farvi due risate, ma partiamo dall'inizio.

Mia Monroe è una ragazza poco più che 20enne, che vive con un padre che la picchia e punisce in continuazione. La storia inizia quando lui muore, così che la nostra protagonista è finalmente "libera", invece che succede? Va in un bar e il primo che le parla diventa il suo primo ragazzo (ragazza mia, usa un attimo la testa!!). 
Peccato per lei che Forbes (il fantastico nome del suo fidanzato) sia persino peggiore del padre. Mia nel frattempo scopre che la madre che pensava morta dandola alla luce, in realtà ha firmato un documento nel quale afferma che la lascia in custodia al padre, quindi è viva! Decide allora di parlarne con Forbes, che becca in flagranza di tradimento (vi risparmio i dettagli!). Il bastardo non solo la tradisce, ma addirittura la insegue a casa sua e cerca di stuprarla (in effetti lo stupro mancava al quadretto!) e lei riesce a scappare, decidendo di cercare la madre.
Mia, dopo aver dormito per alcuni giorni, strada facendo, in alcuni motel, arriva in un posto (del quale ho già dimenticato il nome) e si ferma alla tavola calda, chiedendo alla cameriera un hotel dove può alloggiare. Beth, la cameriera, la indirizza all'hotel di un amico, che si scoprirà essere un adone bellissimo, muscoloso, alto, virile e... udite, udite! Un incommensurabile idiota che ragiona con un organo che sta parecchio più in basso del cervello.

Da quel momento la lettura diventa ridicola, non saprei come altro descriverla.
L'autrice inserisce i capitoli con il pov di lui e sono qualcosa di terribile, demenziale, con situazioni che sfociano nella parodia del bellimbusto bello ma idiota, peccato solo che l'autrice crede sul serio che quello che scrive è figo (faccetta urlante vieni a me), ovvero scene in cui il protagonista maschile, Jordan, non fa altro che descrivere il culo (per non dire di peggio) della protagonista, pensare come e dove potersi fare la ragazza e facendo in continuazione ragionamenti insulsi e da decerebrato! Ci alcune scene che sono delle chicche, perché l'autrice pensa sul serio di scrivere delle frasi ad effetto del tipo "Jordan è un duro!!!", quando in realtà sono assolutamente prive di senso per non parlare di quanto siano stupide e volgari, ripeto inutilmente ed eccessivamente volgari.
Inoltre, se la Towle pensa che sia in grado di scrivere dal pov maschile si sbaglia di grosso: a malapena sa scrivere una storia di questo tipo (e non è un complimento!), figuriamoci la parte di un personaggio maschile! Talmente il libro è pieno di perle di saggezza che ho dovuto segnarmene alcune, come queste.


Jordan's quote
(segno quelle estremamente volgari o spoileranti)

1. "Di solito, mi piacciono le ragazze con i capelli lunghi: così ho qualcosa da stringere fra le mani quando le scopo.  
Ma per quanto rappresenti l'opposto di tutto ciò che cerco di solito mi ha fatto diventare il cazzo duro come una roccia solo a guardarla. 
Mai. Successo. Prima.
Solitamente, ho bisogno di vederle nude, o almeno di muovere un po' le mani.
Ma lei è la miglior sega visiva del mondo"
---> questo per farvi un'idea della finezza di questa donna! 

2. "E quell'occhio nero. Non mi sono mai sentito tanto arrabbiato come quando l'ho visto. E poi, qualche stronzo ha appena messo sotto il mio cane, quindi fidatevi se vi dico che quell'occhio pesto mi ha fatto incazzare: so di cosa parlo"
---> no, veramente non ho capito bene: di cosa stai parlando?!?!? O_O

3. "Davvero, una volta che avessi finito con lui, non si azzarderebbe nemmeno più a respirare nella direzione di Mia. Voglio fare male sul serio a quel bastardo. Tanto quanto vorrei stare fra le cosce di lei"
---> -__________________-

4. "La mia vita è appena diventata incredibilmente dura. Proprio come il mio cazzo, quando sto vicino a Mia".
---> finezza due.

5. "Non faccio mai discorsi profondi" 
---> me n'ero accorta eccome!!!

Nel frattempo scopriamo che anche Jordan non è da meno alle tragedie: il poveretto, infatti, ha perso non una ma ben DUE madri!!! (ahahahah scusate la risata ma mi viene spontanea!) Lo so, lo so, la genialità di questa autrice è infinita! 
Il romanzo prosegue poi con i due che (banalmente) si innamorano, finché non si scopre che la (seconda) madre che ha cresciuto Jordan è in realtà la madre che ha abbondato Mia, quindi tragedie greche perché: "Come ha potuto lei crescere te e non me?!?!" e cose di questo tipo. I due si mollano. Poi si ripigliano, insomma, l'happy ending c'è per forza, è chiaro.

Personalmente ritengo che l'autrice scriva come una 15enne in pieno scombussolamento ormonale: sul serio non riesco a spiegarmi come una donna adulta con un marito e dei figli si metta a scrivere storie di questo tipo, non tanto perché siano adolescenziali, quanto perché non esiste nessun tipo di maturità in questa storia!
E non mi venite a dire che "ma la maturità c'è! hai visto come Jordan aspetta Mia e la incoraggia a migliorare?!" no, quello è semplicemente un cliché che ha usato per arrivare al lieto fine e in conclusione, per accontentare le lettrici. Per non parlare poi delle scene volgari e (mi ripeto, ma è necessario) insulse, idiote e stupide.

È anche vero che il finale un minimo si salva, ma no, ci sono troppi elementi che non mi vanno giù nemmeno per dare un voto di 2/5! Per cui il mio voto resta estremamente negativo e mi rifiuto di leggere altro di questa "autrice".

Un'altra cosa che non mi riesco a spiegare è come sia possibile che questo... definirlo libro è già tanto, abbia avuto così tanto successo e clamore su Goodreads per poi essere stato pubblicato dalle case editrici: siamo arrivati a questo punto? 
Sono questi i "libri" che sfondano e che piacciono alle lettrici ultimamente???
In ultimo devo segnalare un bel po' di errori nel testo, che mi hanno fatto storcere un po' il naso.

Per concludere posso dire che si è rivelata una lettura comica e che non consiglio a NESSUNO. Ci sono tanti bei libri nel panorama editoriale che valgono la pena di essere letti, anche sullo stesso filone "dramma e lacrime", ma questo non rientra nella categoria, quindi, se potete statetene alla larga. Se, invece, avete voglia di leggerlo per scoprire quanto schifo effettivamente faccia, fate pure, ma vi avevo avvisati! xD