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giovedì 26 febbraio 2015

Recensione "Noi" di David Nicholls

Buongiorno lettori!!
Come state?? Oggi vi lascio la recensione di un libro che avevo iniziato con il gruppo di lettura organizzato dalle LGS ma che ho finito prima perchè portare avanti tre libri assieme mi ha confusa e rallentato, non sono abituata a leggere così tanti romanzi assieme XD!! 
Come sempre, lasciatemi le vostre opinioni!! ^^

Titolo: Noi
Titolo originale: Us
Autore: David Nicholls
Pagine: 431
Anno di pubblicazione: 2014
Editore: Neri Pozza
ISBN: 978-8854508552
Prezzo di copertina: € 18.00

Trama: Douglas e Connie si conoscono alla fine degli anni Ottanta, quando il muro di Berlino era ancora in piedi. Trent'anni e dottore in biochimica, Douglas trascorreva allora i giorni feriali e gran parte del weekend in laboratorio a studiare il moscerino della frutta. Connie, invece, divideva il suo tempo con una "combriccola di artistoidi", come li chiamavano i genitori di Douglas: aspiranti attori, commediografi e poeti, musicisti e giovani brillanti che rincorrevano carriere improbabili, facevano tardi la sera e si radunavano a volte a casa di Karen, la sorella di Douglas piuttosto promiscua in fatto di amicizie, a bere e discutere animatamente. Ed è durante una festa nell'appartamento di Karen, che Douglas si imbatte per la prima volta in Connie: capelli ben tagliati e lucenti, un viso stupendo, una voce sensuale, distinta ed elegante con i suoi vestiti vintage cuciti su misura, attillati e perfetti. Sono trascorsi più di vent'anni da allora e Douglas e Connie sono sposati da decenni e hanno un figlio, Albie. Douglas ha cinquantaquattro anni e la sensazione di scivolare verso la vecchiaia come la neve che cade dal tetto. Connie è sempre attraente e Douglas la ama cosi tanto che non sa nemmeno come dirglielo, e dà per scontato che concluderanno le loro vite insieme. Una sera, però, a letto, Connie proferisce le parole che Douglas non avrebbe mai voluto sentire: "Il nostro matrimonio è arrivato al capolinea, Douglas. Penso che ti lascerò".
 Voto:
Ho conosciuto Nicholls l'anno scorso quando lessi uno dei miei primi ebook "One Day" e me ne innamorai talmente tanto da recuperare il cartaceo per averlo in libreria.
Non ero sicura che questo libro mi piacesse, avevo paura di rimanerne delusa, e invece tutt'altro: lo stile inconfondibile dello scrittore è coinvolgente sin dalla prime pagine ed è di nuovo amore.

"Noi" parla di Douglas, un uomo innamorato della moglie Connie che una sera viene colto di sopresa dalle sue parole: "Penso che ti lascerò" ed è l'inizio. E' l'inizio di un viaggio per l'Europa a cui lei non vuole rinunciare per amore del figlio, un viaggio nel passato di una coppia particolare, un viaggio per riscoprire l'amore di un tempo e per riconquistare gli affetti famigliari, un viaggio alla ricerca di un rapporto padre-figlio e, non ultimo, anche un viaggio nell'arte e nelle più suggestive città europee.

Douglas è il personaggio che riflette un po' lo stile di Nicholls, diretto e ironico, ed è anche una personalità a cui difficilmente il lettore può resistere: la sua situazione è talmente assurda che non si può non tifare per lui, se poi ci mettiamo che la sua famiglia è davvero fastidiosa allora è ovvio che saremo di parte!
Connie e Albie sono davvero due personaggi irritanti: lei è una madre che si sente ancora una ragazzina e non riesce ad essere una figura protettiva, non riesce ad educare e dare insegnamenti e messaggi positivi al figlio come una madre dovrebbe fare, è una donna ambigua e indecisa, perennemente umorale, non si capisce cosa provi veramente per il marito e il suo comportamento stufa, è una perfetta alleata del figlio e il loro rapporto d'amicizia non fa che deteriorare il rapporto con Douglas che appare come un padre noioso e vecchio quando in realtà è solo un classico genitore.
Albie è invece il classico ragazzino indisponente, immaturo e viziato dalla madre che non fa niente tranne lamentarsi e creare sempre litigi del tutto inutili perchè sempre in lotta con il padre, il suo rapporto con la madre è a dir poco anormale visto che condividono tutte le esperienze e una complicità esagerata.

Per tutti questi motivi potete ben immaginare come Douglas
entri nelle simpatie del lettore, ci sono scene che rasentano davvero l'assurdo per il comportamento di Connie, sembra ingannare il marito con effusioni tipiche di una relazione e poi invece usa parole davvero taglienti che feriscono il pover uomo.
Nel corso del viaggio nel passato della coppia scopriamo particolari della loro storia e capiamo subito che questo matrimonio è stato lo sbaglio più grosso per entrambi: Connie e Douglas sono agli antipodi, lei è un'artista innamorata della pittura, spensierata e libera da ogni legame e da ogni convenzione mentre lui è uno scenziato, razionale e abitudinario, un uomo un po' sfuggente e per nulla estroverso, che ragiona e analizza ogni situazione, hanno opinioni e interessi diversi, amicizie incompatibili, famgilie lontane e molto altro....credo che sia stata più una passione "accecante" per Douglas e l'aver trovato sicurezza e stabilità per Connie.

"Il fatto è che amavo mia moglie così tanto che non sapevo come dirglierlo, per cui non ci provavo nemmeno. E anche se non ci pensavo spesso, davo per scontato che avremmo concluso le nostre vite insieme. Naturalmente si tratta di un desiderio vano, perchè se non interviene qualche disgrazia, è destino che uno dei due se ne vada per primo."

Nonostante Douglas abbia un'evoluzione interessante nel corso del romanzo, verso la fine il suo essere troppo zerbino mi ha portato un po' ad esserne infastidita, un po' di carattere in più non guastava ma sicuramente non si può non tifare per lui perchè, finalmente, protagonista è un uomo che mostra i propri sentimenti ad una donna; il finale mi ha sorpresa, l'autore però mi ha soddisfatta scegliendo di concludere tutti i rapporti famigliari come ha fatto.

Con questo romanzo Nicholls non fa che confermare l'ottima impressione che mi aveva fatto e soprattutto la grande capacità a trattare di rapporti umani con un stile fresco, divertente e ironico. Consigliato a tutti!




giovedì 13 novembre 2014

Recensione "L'innocenza" di Tracy Chevalier

Buongiorno guys!!!!
Come state??La Ila è super impegnata quindi oggi vi tocca sorbirvi un'altra mia recensione, si tratta del miglior libro del mese scorso che ho divorato e amato!! *-*
Spero di incuriosirvi almeno un po'....vi lascio alla lettura!! ^^

Titolo: L'innocenza
Autore: Tracy Chevalier
Pagine: 360
Anno di pubblicazione: 2007
Editore: Neri Pozza
ISBN: 978-8854501775
Prezzo di copertina: € 17.00

Trama:  È il 1792 a Londra, e il traffico è intenso in Hercules Buildings: ventidue case a schiera di mattoni con un piccolo giardino sul davanti e un pub a ciascuna estremità della strada. Nel trambusto di carrozze, cavalli e barrocci, grida di pescivendoli, venditori di scope e fiammiferi, lustrascarpe e calderai, Jem Kellaway, un ragazzo col viso allungato, gli occhi azzurri infossati e i capelli biondo-rossicci, trasporta all'interno del numero 12 una sedia Windsor dopo l'altra. È il mese di marzo e il caldo e il rumore sono insopportabili. Jem esploderebbe certamente di rabbia e stanchezza se d'improvviso non calasse una strana pausa di silenzio sulla strada e la signorina Pelham non si zittisse e Maggie non smettesse di fissarlo. Seguendo il suo sguardo, il ragazzo scorge un uomo attraversare la via. Robusto, la faccia larga, la fronte spaziosa, gli occhi grigi e la carnagione pallida, vestito semplicemente, camicia bianca, brache, calze e giacca nere, e un bizzarro berretto in testa, un bonnet rouge, il copricapo con la coccarda blu, bianca e rossa della Rivoluzione francese. È uno degli abitanti più noti degli Hercules Buildings: William Blake, l'artista, il poeta che stampa "strani libretti" e inneggia alle idee che incendiano il paese dall'altra parte della Manica.
Voto:
L'innocenza è stata la seconda chance data alla Chevalier: il primo libro che lessi di quest'autrice, La ragazza con l'orecchino di perla, non mi colpì granché ma sono felice di averla rivalutata perchè il libro mi è piaciuto moltissimo: è scritto bene, scorrevole e ben documentato, adoro l'ambientazione e i personaggi sono davvero ben delineati.

L'aspetto che davvero ho apprezzato tantissimo è stata la ricostruzione storica, davvero ben documentata, della Londra di fine settecento: una Londra grigia e nebbiosa, le sue vie buie e pericolose dove pullulano ladri e prostitute, le bettole che alimentano ubriaconi "canterini", con tutti quei particolari che mi hanno ricordato, vagamente, la Londra vittoriana egregiamente descritta da Dickens. 
Sono gli anni della Rivoluzione francesce e della presa della Bastiglia, si respira un'aria particolare e frenetica, di ribellione, perchè gli amici dei francesi a Londra non sono ben visti ed è proprio su questo sfondo che compare la misteriosa figura di William Blake, il poeta inglese seguace di Milton, che con le sue idee artistiche e politiche, alquanto stravaganti, alimenterà la curiosità e conquisterà il cuore dei nostri protagonisti.

Tutto questo è visto dagli occhi di tre ragazzini davvero particolari: Jem, Maisie e Maggie.

Jem e Maisie sono fratello e sorella, figli di un fabbricante di sedie che si trasferisce a Londra, dalla campagna inglese, in cerca di fortuna, hanno ancora quell'innocenza tipica dei bambini accuditi e coccolati da amorevoli genitori, in uno spazio incontaminato dalla miseria della vita.
Maggie, invece, è tutto l'opposto: ragazzina impertinente, cresciuta e vissuta in una Londra movimentata e pericolosa, è scaltra e intelligente, la sua furbizia l'aiuterà a sopravvivere in un posto dove maltrattamenti, botte, furti e quantaltro sono all'ordine del giorno. 

Mi è piaciuto moltissimo l'incontro tra le due realtà: Jem e Maisie rappresentano davvero l'innocenza, la genuinità e l'ingenuità di ogni bambino che è cresciuto nella tranquillità di una normale vita quotidiana, nonostante la perdita del fratello maggiore hanno ancora la spensieratezza e la gioia che la loro giovane età gli permette; incontrare una ragazzina come Maggie, per loro, è davvero una grande novità, rappresenta la libertà frutto anche dell'assenza dei genitori, il coraggio di essere, in un certo qual modo, indipendente, la furbizia a cavarsela da sola in un posto nuovo contaminato da disperazione, povertà e depravazione.


William Blake è davvero una figura misteriosa: questo uomo colto, ribelle e non convenzionale, che parteggia per il "nemico" francese, una mente aperta e all'avanguardia, un artista eccentrico e impulsivo ma allo stesso tempo molto schivo, è davvero una figura particolare di cui, personalmente, conoscevo poco ma che sicuramente potrebbe attrarre gli appassionati di poesia. (spesso vengono riportati brani di poesie di Blake e di Milton)

E' la storia di una famiglia in cerca di fortuna che capisce forse un po' tardi che "non sempre tutto ciò che è oro luccica" e attraverso le avventure (e le disavventure) dei tre ragazzini, gli incontri con personaggi davvero particolari, la Chevalier fa un ritratto delicato di una Londra settecentesca vista dagli occhi di un bambino.

Vi ispira??Avete mai letto Tracy Chevalier??Che ne pensate?

giovedì 21 agosto 2014

Recensione "Il ristorante dell'amore ritrovato" di Ito Ogawa

Buongiorno gente!!! ^^
Come state??Qui da me sembra davvero novembre, ho addirittura la felpa!! O.O Non che mi dispiaccia il freddo ma ad agosto così è davvero troppo....
Passando alle "cose serie" oggi vi lascio una nuova recensione...buona lettura! ^^
Titolo: Il ristorante dell'amore ritrovato
Autore: Ito Ogawa
Pagine: 191
Anno di pubblicazione: 2014 (2010)
Editore: Neri Pozza
ISBN: 9788854508446
Prezzo di copertina: € 9.90

Trama: Ringo, una ragazza che lavora nelle cucine di un ristorante turco di Tokyo, rientra una sera a casa con l'intenzione di preparare una cena succulenta per il suo fidanzato col quale convive da un po'. Con suo sommo sgomento, però, scopre che l'appartamento è completamente vuoto. Niente televisore, lavatrice, frigorifero, mobili, tende, niente di niente. Spariti persino gli utensili in cucina, il mortaio di epoca Meiji ereditato dalla nonna materna, la casseruola Le Creuset acquistata con la paga del suo primo impiego, il coltello italiano ricevuto in occasione del suo ventesimo compleanno. E, soprattutto, sparito il fidanzato indiano, maître nel ristorante accanto al suo, un ragazzo con la pelle profumata di spezie. Lo choc di Ringo è tale che resta impietrita al centro della casa desolatamente vuota, la voce che non le esce più dalla bocca. Decide allora di ritornare al villaggio natio, dove non mette più piede da quando, quindicenne, è scappata di casa in un giorno di primavera. Là, appartata nella quiete dei monti, matura il suo dolore. Una mattina, però, osservando il granaio della casa materna, Ringo ha un'idea singolare per tornare pienamente alla vita: aprire un ristorante per non più di una coppia al giorno, con un menu ad hoc, ritagliato sulla fisionomia e i possibili desideri dei clienti.
 Voto:
Questo è uno di quei libri che appena leggi la trama e te ne innamori lo vuoi a tutti costi, peccato che ovviamente non riesci a trovarlo da nessuna parte, nemmeno in ebook...avete presente quando succede??? Ecco... La scorsa settimana, mentre giravo per il supermercato, me lo vedo li  addirittura in edizione economica!!! *-* L'ho comprato e l'ho letto subito, ovviamente le aspettative erano altissime e che ve lo dico a fare??Ovviamente NON sono state soddisfatte.... -.-'

A dire la verità, il libro non è che mi abbia fatto schifo eh...è che l'ho voluto talmente tanto che mi aspettavo qualcosa di meglio: la sufficienza è piena ma non mi ha trasmesso assolutamente nulla, amando il giappone e la cucina mi aspettavo qualcosa dal sapore esotico che mi trasportasse nelle tipiche atmosfere nipponiche invece è un libriccino insipido con il pregio di essere scorrevole anche perchè lo stile è veramente sempliciotto.
La storia si apre con Ringo che viene lasciata, inaspettatamente, dal fidanzato che le svuota l'appartamento lasciandola solo con un piccolo contenitore appartenente all'amata nonna, sotto shock perde la voce e decide di tornare nel paese natio dove non è più stata dall'età di quindicianni dopo essere scappata di casa. Ad aspettarla c'è solo una madre con cui non ha nulla in comune ma è questione di un secondo, vede il granaio della casa materna e decide di aprire un ristorante riservato ad una sola coppia al giorno, con un menù personalizzato secondo fisionomia, gusti e desideri dei clienti. 

L'idea di base mi ha colpito: aprire un ristorante
riservato a poche persone al giorno e soprattutto organizzare un menù sempre diverso in base alla tipologia di cliente mi è piaciuta, soprattutto per la varietà di elementi culinari utilizzati e per il processo di conoscenza che attua la protagonista; altro elemento positivo è stata la storia della madre: se subito risulta un personaggio freddo ed eccentrico, poi la storia nascosta alla figlia che le separa ma che allo stesso modo le lega è toccante e da brividi; mi è piaciuto anche il personaggio di Kuma-san che, con la sua aria sempliciotta e gentile, è sempre disponibile ad aiutare la giovane amica, simbolo di altruismo e vera amicizia ha influenzato positivamente il mio giudizio.

Quello che proprio non mi è piaciuto è stato il fatto che Ringo perda la voce per la rottura con il fidanzato, è un'idea eccessiva come anche il rapportarsi con le persone attraverso penna e matita non mi ha convinta del tutto; un'altra cosa che assolutamente non ho digerito è stata la descrizione minuziosa della macellazione di un maiale, è una scena che si presenta nelle ultime pagine ma che colpisce in maniera repentina per la realtà della situazione, una scena non adatta ai deboli di cuore.

Il libro è semplice e piacevole ma mi aspettavo qualcosa in più, a tratti l'ho trovato poco credibile e la lieve atmosfera orientale non è bastata a soddisfarmi neanche con i sapori della cucina giapponese.

Nel 2010 è uscito il film tratto dal romanzo: si intitola Shokudo Katatsumuri (in inglese Ringo’s Restaurant), interpretato da Kou Shibasaki e Kimiko Yo, ha ottenenuto uno straordinario successo di pubblico; purtroppo in Italia è stato solo presentato, lo stesso anno, sottotitolato.

Piace anche a voi il giappone??Vi incuriosisce questo libro??
 




lunedì 17 marzo 2014

Recensione "Effie. Storia di uno scandalo" di Suzanne Fagence Cooper

Buongiorno a tutti e buon inizio settimana!!
Finalmente ci siamo!!! *.*
La mia prima recensione per voi...spero tanto che vi piaccia!!
 
Titolo: Effie. Storia di uno scandalo
Autore: Suzanne Fagence Cooper
Pagine: 365
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Neri Pozza
ISBN: 9788854506220
Prezzo di copertina: 17,50 €

Trama: È una fredda giornata di aprile del 1854 alla stazione King's Cross di Londra. Effìe Gray ha appena salutato il marito John Ruskin, il celebre critico d'arte, e ha preso posto sul treno diretto in Scozia, a Bowerswell, la casa dei suoi. Non appena il treno abbandona la stazione di King's Cross, davanti agli occhi sgranati di Sophy, la sorellina di dieci anni, Effie si toglie i guanti, si sfila la fede nuziale e la mette in una busta indirizzata alla suocera, insieme con le chiavi di casa e il libretto contabile. Dieci minuti più tardi, alla stazione di Hitchin, porge al padre in attesa sulla banchina la busta e alcuni biglietti indirizzati agli amici, brevi righe che annunciano la decisione che desterà scandalo nella società londinese: la separazione di Effie Gray da John Ruskin, un gesto rovinoso per la reputazione di un uomo al culmine della sua fama. John Ruskin non è, infatti, un critico d'arte qualsiasi. Dall'estate del 1843, quando è uscito il suo tributo a Turner in Pittori moderni, è diventato il critico d'arte per eccellenza, un uomo amato e ammirato nei salotti letterari londinesi. La sola idea che qualcuno possa scappare da lui è inconcepibile. Tanto più che Effie Gray si appresta a svelare al mondo un doloroso segreto: John Ruskin non ha mai consumato il suo matrimonio. Effie avrebbe probabilmente tenuta nascosta a lungo la sua vergogna, se non si fosse innamorata del talento più precoce degli artisti ribelli della Confraternita dei preraffaelliti protetti da Ruskin...
 
Voto:


 
"Effie. Storia di uno scandalo" è la biografia di Effie Gray, moglie prima del critico d'arte John Ruskin e poi del pittore Everett Millais.

E' la storia di un matrimonio fallito, un rapporto già dai primi giorni complesso e insolito, un matrimonio mai consumato ma anche mai vissuto, non c'è quell'intimità o quella conoscenza che con il tempo si viene a creare tra due persone, niente di quello che ci si aspetta accade.

Effie ha solo venticinque anni quando decide di abbandonare il marito, ha ancora quella voglia di vivere che caratterizza ogni giovane, vuole partecipare alle feste e sentirsi al centro dell'attenzione, non solo della sala ma anche del marito, è bella ed elegante ma ha anche una mente brillante che non si nasconde, soprattutto quando inizia a frequentare pittori e artisti al seguito del marito. E' coraggiosa e lo dimostra intentando la causa di annullamento del matrimonio che la renderà famosa e che sarà l'oggetto di uno dei più grandi scandali e triangoli amorosi dell'arte nella Londra vittoriana.

Ruskin al contrario è schivo e solitario, un mammone che non vuole distaccarsi dalla casa d'origine né dagli affetti che lo legano ad essa; è, mi dispiace dirlo, quello che nel 2014 chiameremmo un pedofilo...viene attratto dalla bellezza infantile di ragazzine e quando si ritroverà con una moglie bella ma già ventenne sarà un problema, non ci sarà quell'attrazione fisica spesso anche forzata dall'onere di concepire un figlio. Ha una personalità debole, a parer mio, sempre influenzato dai genitori e spesso chiuso in se stesso o nella sua stanza per lavoro, uno dei pregi che gli ho trovato è l'essere competitivo o meglio ambizioso; ma questo suo lato caratteriale lo estranierà a tal punto da non accorgersi che tra la moglie e il pupillo nascerà un sentimento.

Everett Millais è un pittore ribelle e affascinante, una personalità eccentrica che conquisterà il cuore di Effie; una personalità totalmente diversa da quella di Ruskin, romantico e attento ai bisogni di Effie noterà presto che il rapporto da il critico e la moglie cela un segreto inimmaginabile.

Il secondo matrimonio di Effie sarà più “normale”, i due avranno figli e nipoti, non mancheranno certamente le tragedie (devo dire che la vita di Effie sarà caratterizzata molto spesso da eventi funesti e tragici) ma ci sarà sempre quel valore che io amo profondamente: il rispetto e l'amore per la famiglia.


Una biografia che ho letto più come se fosse una sorta di documentario scritto, non annoia mai anche perché la vita di questa eroina vittoriana è veramente singolare in tutti suoi aspetti; quindi non mi resta che consigliarla a tutte quelle persone che amano il periodo vittoriano con tutti i suoi pregiudizi, segreti e passioni.

E voi, avete letto il libro? Vi è piaciuto? 
Oppure ho stuzzicato la vostra curiosità??
Fatemi sapere che ne pensate...! ^^
Stay Rock!

Pila