mercoledì 23 luglio 2014

Recensione "L'estate del coniglio nero" di Kevin Brooks

Buongiorno lettori! Oggi vi parlo di un libro che quando uscì, mi attirò moltissimo, ma poi una cosa tira l'altra ed è passato così sotto ad altri libri, almeno finché la Piemme non me l'ha spedito... cosa di cui li ringrazio davvero di cuore, anche perché il libro mi è piaciuto parecchio! L'istinto non fallisce -quasi- mai! ;)
Titolo: L'estate del coniglio nero
Autore: Kevin Brooks
Traduttore: Paolo Antonio Livorati
Pagine: 427
Anno di pubblicazione: 2014
Editore: Piemme
ISBN: 9788856617719
Prezzo di copertina: € 15,00

Trama: È un'estate torrida e Pete ha già passato diverse settimane senza fare altro che ciondolare per casa. Fino a quando una telefonata gli cambia la vita per sempre. È Nicole, gli chiede di vedersi. Presto si separeranno, ognuno per la propria strada, il college, Parigi... Sarebbe bello incontrarsi per l'ultima volta con il gruppo dei vecchi amici, solo loro quattro: Pete, Nicole, Eric e Pauly. Pete le chiede di Raymond, anche lui è un vecchio amico, fa parte del gruppo. È vero, è un tipo strano, sembra vivere in un mondo tutto suo al cui centro c'è un coniglio nero; ma Pete gli è molto legato e vuole che sia con loro. Quella notte, però, quando si trovano al luna park, Raymond scompare. E anche Stella Ross, una ragazza del loro liceo diventata famosa. Tutti pensano che i due eventi siano collegati, che Raymond lo strano sia il colpevole. Pete vuole dimostrare a ogni costo che si sbagliano, ma quando segreti, rancori e vecchie gelosie mettono gli amici uno contro l'altro, anche le sue certezze cominciano a incrinarsi...
 Voto:


Ammetto che, nonostante questo libro mi intrigasse, non rientra proprio fra le letture che leggo di solito... al massimo leggo qualche thriller, ma proprio poca roba, invece questo libro sfocia più sul thriller/horror (dico bene? xD). 
Comunque, per quanto ne sappia ben poco di questo genere, devo dire che mi ha presa abbastanza. Mi è piaciuto lo stile dello scrittore: il suo modo di scrivere angoscioso, ombroso, come una cappa calda, asfissiante e perenne (ma mica tanto, eh! :D) sta benissimo con la storia che racconta, anche perché racconta di persone scomparse ed è ambientata in piena estate, quindi anche tempestivamente la lettura è stata l'ideale. Mi sono piaciuti i personaggi che, nonostante non sono descritti troppo nel dettaglio, si impara a conoscere e a distinguere l'uno dall'altro. Un difetto c'è e sono gli errori che si trovano qua e là leggendo il libro, problema non da imputare all'autore, ma alla revisione del manoscritto.

La storia racconta, in maniera molto spicciola, di un sabato sera e di un ritrovo, a distanza di anni, di 4 "amici" nel loro "covo": un luogo che hanno sistemato con pezzi di lamiera e roba presa in giro. Dopo la "rimpatriata" vanno poi al Luna Park, dove due ragazzi, uno che fa parte del gruppo e una ragazza che andava tempo prima a scuola con loro, scompaiono. Pete, il protagonista, farà di tutto per cercare l'amico scomparso, Raymond, finendo in un sacco di guai.

Lo so, raccontata così sembra tanto un romanzetto per bambini (e in effetti i ragazzi del libro hanno 16 anni, quindi non proprio adulti ma nemmeno bambini), ma in realtà questo libro, pur essendo angoscioso e in certi versi "leggero" (non dimentichiamoci che è una lettura per ragazzi giovani!!!), tocca temi molto importanti: il valore dell'amicizia, la droga, l'egoismo, la vendetta, la meschinità, la famiglia, il bullismo, l'omosessualità. E' un mix perfetto di eventi e personaggi che secondo il mio modesto parere, merita di essere letto. Non sarà ai livelli di libri dello stesso genere che hanno fatto storia, ma l'ho trovata comunque una lettura molto interessante e ben fatta, per questo ho dato un voto più o meno alto (almeno per i miei standard!).

La storia è abbastanza inquietante, per certi versi: i personaggi a volte sentono delle "voci", Raymond, l'amico di Pete, il protagonista, non è mai stato seguito dai genitori, che dal poco che si capisce, vivono in un mondo tutto loro bevendo e vivendo nella loro cupa casa. L'unico "sostegno" e conforto che ha Raymond è il suo Coniglio Nero: alla morte del primo coniglio, va a comprarne un'altro e un'altro ancora quando anche il secondo morirà, come se l'anima del primo coniglio continuasse a vivere nei nuovi animali che Raymond compra. 
E' un romanzo duro, di vite al margine e di situazioni di cui si parla poco e moltissimi degli argomenti sono "tabù": come dicevo prima la droga, il bullismo e l'omosessualità fra i tanti.
Personalmente, quindi, come ormai avrete capito, questo romanzo mi è piaciuto molto e mi ha anche lasciato vari spunti di riflessione. 
Un'altra cosa singolare è che a fine romanzo viene svelato cosa succede a una delle 2 persone scomparse, mentre resta praticamente tutto aperto nel caso dell'altra persona: se è scomparsa, che fine ha fatto? E' stata uccisa, rapita, è scappata di casa, verrà mai ritrovata? 
Sono ancora qui a chiedermelo.

10 commenti:

  1. Sono contenta che ti sia piaciuto, perchè sembra proprio interessante e poi io già l'avevo segnato da leggere... la cover è molto bella ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo con te, la cover è carinissima! *-* E sì, mi è piaciuto davvero tanto ed è un libro che terrò in libreria! ;)

      Elimina
  2. Oddio, a me la cover proprio non piace, anzi mi fa un po' senso.. E questa è stata la prima ragione per cui il libro proprio non mi ha mai ispirata.. La trama non sembra male, ma io odio i finali aperti, quelli che lasciano con un milione di domande >.< In sostanza, non so se lo leggerò ahah :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah si vede che sono gusti, Giada! :D A me la cover piace molto ed è in linea con il romanzo, cosa non da poco! Sì, in effetti i finali aperti non fanno impazzire nemmeno a me, però così ha deciso l'autore e pazienza! xD Mettiamoci una pietra sopra ahahahhahah!

      Elimina
  3. ciao
    ho letto questo libro e mi è piaciuta come lettura. Mi ha deluso un po' il finale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Robby! Sì, capisco la delusione del finale, ma secondo me era naturale che finisse così: ha rispettato l'essenza del romanzo! ;)

      Elimina